Transennata tra le proteste dei residenti l’area in via Stelvio dove sorgerà una palazzina di social housing. Il Wwf: “Il senso stesso di ‘Pistoia città del verde’ viene sempre meno”.
Redazione
PISTOIA – I lavori stanno per incominciare, l’area è stata transennata e presto una palazzina di 30 alloggi di edilizia sociale (o social housing, come va di moda adesso) sorgerà al posto dell’area a verde di via Stelvio; un giardino pubblico ritrovo abituale di bambini e anziani.
La previsione dell’edificio è inserita nel regolamento urbanistico fin dal 2013 ma è solo nel novembre 2019 che il consiglio comunale ha approvato le convenzioni necessarie a far partire l’operazione. Nei giorni scorsi il giardino è stato chiuso e transennato e a quel punto è esplosa la protesta dei residenti.
Sulla lottizzazione di via Stelvio è intervenuto oggi il Comitato per il WWF di Pistoia e Prato con un intervento a firma del suo presidente Marco Beneforti.
“Abbiamo letto in merito alle proteste di un comitato di cittadini di via Stelvio a Pistoia, preoccupati e sconfortati perché hanno trovato l’area del giardino pubblico transennata e chiusa, scoprendo poi che verrà soppiantata a favore di un complesso di edilizia sociale.
Non entriamo certo nel merito del previsto “Social Housing” che peraltro prevede una compensazione di circa 1.600 mq di verde (che però sarà di fatto quella “di servizio” alla nuova costruzione), ma registriamo come, ancora una volta, non vi sia la giusta attenzione da parte delle amministrazioni al tema del verde urbano.
Già di per sé i parchi urbani pistoiesi, degni di tale nome, sono molto ridotti (Villone Puccini, piazza della Resistenza, peraltro ridimensionato, lo “spicchio” di Monteoliveto), se poi non si presta la dovuta attenzione anche ai giardini allora il senso stesso di “Pistoia città del verde” viene sempre meno.
Non solo. È giusto certificare lo stato di salute delle alberature cittadine, intervenendo là dove necessario, ma al verde soppiantato deve corrispondere un verde “piantato”, una riqualificazione vera e non fittizia.
Il discorso vale anche per il giardino di via Stelvio, dove ci saremmo peraltro aspettati più partecipazione e concertazione con gli abitanti del quartiere”.
Ma perché non riqualificano le abitazioni invece che consumare quel poco di verde che rimane? Chi ci guadagna a fare cosi?