Italia Nostra, Wwf e LAC dopo sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso: “Adesso vera protezione antincendio senza danneggiare irrimediabilmente l’area protetta”.
di Marcello Bartoli
GROSSETO – Il Piano antincendi boschivi (AIB) per la Pineta del Tombolo in Maremma è da rifare e le associazioni che hanno vinto il ricorso chiedono ora di sedere al tavolo che dovrà elaborarne uno nuovo.
Il Consiglio di Stato alcuni giorni fa aveva accolto il ricorso presentato da Italia Nostra, WWF e LAC – Lega Anticaccia con la consulenza del GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane contro i tagli massicci previsti nelle pinete grossetane (leggi qui l’articolo), dando alle amministrazioni tre mesi di tempo per elaborare un piano alternativo.
Adesso le associazioni ambientaliste chiedono di partecipare al tavolo di lavoro che dovrà partire per approntare il nuovo piano AIB dove potranno fornire gratuitamente il loro contributo tecnico scientifico per un intervento, dichiarano, “che faccia vera protezione antincendio senza danneggiare irrimediabilmente l’area protetta. Qualunque intervento dovrà inoltre rispettare la legge che protegge l’avifauna che popola le pinete durante il periodo di nidificazione”.
La richiesta di Italia Nostra, WWF, LAC e GUFI è che il piano venga rivisto radicalmente e i fondi pubblici disponibili siano“utilizzati per la protezione e la sorveglianza attiva anti incendio, con dispiego di uomini e mezzi per l’allerta precoce e l’intervento immediato a terra senza trascurare, come strumenti ausiliari e non sostitutivi dell’azione umana diretta, quanto di utile mette a disposizione la moderna tecnologia”.
Le associazioni chiedono anche che la revisione del Piano AIB si basi “sulla moderna letteratura scientifica e sui più moderni metodi di lotta agli incendi, abbandonando tecniche del passato che si sono rivelate inefficaci e lesive per l’ambiente”.
La posta in gioco è alta: le pinete grossetane sono un ecosistema ricco di biodiversità, protetto da leggi europee, italiane e regionali come protette sono molte delle specie animali e vegetali che ci vivono. “Si auspica – concludono le associazioni – che ora inizi un nuovo corso che permetta di proteggerle valorizzandole e non distruggendole”.
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