Inquinamento

Pesticidi, tre su quattro arrivano a più di 30 metri dal punto di irrorazione

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Una ricerca francese dimostra l’inefficacia dei limiti di distanza in vigore in Francia, ma anche in Italia: “Servono almeno 100 metri dalle abitazioni”.

 

Servono almeno 100 metri di distanza per mettersi al sicuro dai pesticidi. È quello che ribadiscono gli studiosi di Générations Futures al termine di un nuovo studio condotto in Francia, Pesticides c’est dans l’air!, mirato a capire se la zona di non trattamento (10 metri dai terreni irrorati come oggi previsto in Francia) sia realmente efficace per contrastare la deriva delle sostanze e il rischio di esposizione. A darne notizia è Cambia la Terra, il progetto promosso in Italia da FederBio contro l’agricoltura chimica.

La pubblicazione presenta i risultati di un monitoraggio fatto nel dipartimento del nord (Alta Francia). Per 18 settimane, da maggio a settembre 2021, è stata monitorata un’area confinante su due lati con un campo di patate e su un altro con un campo di mais. I sensori contenenti schiuma di poliuretano per rilevare la quantità di pesticidi presenti nell’aria erano collocati a 33 metri (sensore 1) e a 1 metro (sensore 2) dal confine.

La campagna d’indagine è stata divisa in 6 periodi. Al termine di ogni periodo venivano sostituiti i supporti e la schiuma di poliuretano. Si è visto che a 33 metri dal campo irrorato il numero di pesticidi trovati durante le 18 settimane di monitoraggio è pari al 72,3% di quelli trovati a bordo campo. In pratica quasi 3 su 4. Dei 77 pesticidi testati, 20 sono stati rilevati e quantificati almeno una volta nel sensore 2 (a 1 metro) e 15 sono stati trovati almeno una volta nel sensore 1 (quello a 33 metri).

Come prevedibile, nell’intero periodo di campionamento il sensore più lontano (a 33 m) ha intrappolato quantità minori di pesticidi rispetto a quello più vicino (a 1 metro dal campo). Ovvero 13490.8 ng di pesticidi rispetto a 25502.9 ng . Anche se in un singolo periodo è stato il sensore più lontano a catturare più pesticidi.
Un dato che mette in luce l’inefficacia dei limiti di distanza attualmente in vigore in Francia, ma anche in Italia. “Occorre creare – scrive Générations Futures – delle Zone di Non Trattamento che garantiscano davvero una minore esposizione ai pesticidi. Servono almeno 100 metri di distanza dalle abitazioni”.

Questo studio segue una ricerca condotta alcuni mesi fa sempre da Générations Futures che aveva dimostrato che i vetri delle finestre delle abitazioni che si trovavano entro 100 metri dall’area agricola irrorata presentavano sulla loro superficie fino a 8 principi attivi di sostanze utilizzate.

Fonte: www.cambialaterra.it