Presentata da Rossella Muroni (Leu) è adesso all’esame della Commissione Ambiente della Camera. Ministero e Regioni potranno stipulare convenzioni con i pescatori.
di Gabriella Congedo
È iniziato ieri in Commissione Ambiente alla Camera l’esame della proposta di legge – ispirata all’esperienza toscana di “Arcipelago pulito” – per ripulire il mare da plastica e rifiuti grazie all’aiuto dei pescatori. L’ha presentata la deputata Leu Rossella Muroni, già presidente nazionale di Legambiente.
“Secondo l’Onu sono 8 milioni le tonnellate di plastica che ogni anno finiscono nelle acque del Pianeta. Il testo – spiega Muroni – introduce la possibilità per ministero dell’Ambiente e Regioni di stipulare convenzioni con i pescatori per la raccolta dei rifiuti marini che questi incontrano durante la normale attività di pesca. Una volta rientrati in porto, i pescherecci porteranno i rifiuti recuperati nell’isola ecologica portuale, senza dover pagare oneri aggiuntivi. Per verificare l’effettivo andamento del recupero dei rifiuti marini sono previsti un programma di monitoraggio costante e una relazione da inviare annualmente alle Camere”.
Per meglio comprendere la novità della proposta di legge va ricordato che adesso, per un vuoto normativo, il pescatore è ritenuto responsabile dei rifiuti che riconduce in porto, anche quelli raccolti in mare perché casualmente rimasti nelle reti. Anzi, ne dovrebbe addirittura pagare i costi di smaltimento. La conseguenza è che i rifiuti tirati su insieme al pesce vengono puntualmente ributtati in mare.
Per rimediare a questo assurdo corto circuito ha preso il via l’anno scorso in Toscana il progetto “Arcipelago pulito”, voluto dalla Regione insieme a Legambiente, Unicoop e altri partner. Una sperimentazione unica in Italia e in Europa che ha visto una cooperativa di pescatori di Livorno e una mezza dozzina di pescherecci impegnati a raccogliere la plastica recuperata durante la normale attività di pesca e ad avviarla al corretto smaltimento.
È andata benissimo, non solo per la quantità di rifiuti raccolti dai pescatori (16 quintali in quattro mesi) ma anche per la risonanza mediatica, tanto che dell’esperienza di “Arcipelago pulito” si è parlato anche al Parlamento Europeo. Adesso però serve una legge nazionale.
“Il cuore della proposta di legge – conclude Rossella Muroni – è puntare al risanamento dell’ecosistema marino grazie al coinvolgimento attivo dei pescatori. Una misura ispirata all’esperienza positiva del progetto sperimentale Arcipelago Pulito e che è stata ‘adottata’ anche dal ministro Costa, che ha più volte annunciato di volerla inserire nel suo Ddl ‘Salva-mare’”.
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