Cinquanta tra comitati e associazioni scrivono alla Regione per chiedere la verifica immediata dei dati prodotti autonomamente da Greenpeace sui Pfas.
Redazione
10 aprile 2024
Dopo che un’indagine di Greenpeace Italia basata su campionamenti indipendenti ha rivelato che la contaminazione da Pfas interessa numerosi corsi d’acqua toscani, inquinati dagli scarichi di diversi distretti industriali, 50 tra comitati e associazioni ecologiste scrivono una lettera aperta a Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a Monia Monni, assessora regionale all’Ambiente e a tutti i gruppi consiliari per chiedere spiegazioni e interventi rapidi.
Gli impatti dell’industria conciaria, tessile, florovivaistica e del cuoio erano già stati evidenziati da uno studio del 2013 del Consiglio Nazionale delle Ricerche sulle Acque (CNR-IRSA) ma secondo Greenpeace la Regione Toscana non ha mai affrontato seriamente il problema. Comitati e associazioni si dicono “inquietati e sorpresi in quanto, a 10 giorni di distanza dall’uscita del report di Greenpeace, la Regione non si è ancora pronunciata alla luce anche di quanto emerso da un’inchiesta giornalistica Rai di Presa Diretta del 18 marzo scorso“.
Le associazioni chiedono in sostanza che organi competenti e gestori dei servizi idrici e di depurazione industriale producano dati analitici in grado di confermare o smentire quanto è stato documentato dalle analisi autoprodotte da Greenpeace e che anche la Toscana si allinei a quanto già fatto dalle Regioni Piemonte e Veneto in materia, visto che proprio in questi giorni è in discussione il nuovo Piano di tutela delle acque. La lettera nella versione integrale.
Cosa sono i Pfas
I Pfas sono composti chimici quasi indistruttibili utilizzati per produrre materiali come il Teflon e il Gore-tex e si possono trovare nella carta per alimenti, nelle padelle antiaderenti, nell’abbigliamento tecnico, nei tessuti impermeabili e antimacchia e anche nella carta igienica.
Non vengono mai degradati nell’ambiente e per questo sono conosciuti come forever chemicals, inquinanti eterni. Grazie alla loro scarsa o nulla biodegradabilità si bioaccumulano nella flora, nella fauna selvatica e negli esseri umani. Numerosi studi hanno confermato la loro pericolosità e tossicità sia per l’ambiente che per la salute umana.
Alla famiglia dei Pfas appartengono il Pfos (perfluoroottano solfonato) e il Pfoa (acido perfluoroottanoico), dichiarati pericolosi e banditi dalla produzione in Europa e negli Stati Uniti a partire dallo scorso decennio.
Aggiungi un commento