La giornata è stata molto partecipata. Il BioDistretto: “Non possiamo assolutamente transigere allorché si trattano con pesticidi aree contigue a quelle frequentate dalla popolazione”.
di Gabriella Congedo
LARCIANO, LAMPORECCHIO (Pt) – La bellissima domenica di primavera è stata davvero generosa con i partecipanti alla passeggiata Stop Pesticidi. Un centinaio di cittadini ieri 24 marzo hanno risposto all’appello del Bio-Distretto del Montalbano per fare insieme il percorso salute intorno alla piscina intercomunale di Larciano/Lamporecchio. Obiettivo della giornata: far diventare il percorso salute una zona libera dai pesticidi attirando l’attenzione delle amministrazioni, vale a dire della sindaca di Larciano Lisa Amidei e del primo cittadino di Lamporecchio Alessio Torrigiani.
Il problema non è nuovo, purtroppo. Qui nel Montalbano, zona a vocazione agricola incastonata tra le province di Firenze, Prato e Pistoia ricca di oliveti, vigneti e vivai, non si va tanto per il sottile quanto all’impiego dei fitofarmaci. A cominciare dal famigerato glifosate, che viene sparso a piene mani.
“Ci sono agricoltori e vivaisti che non possono fare a meno di spruzzare veleni – scrive il Bio-Distretto in una nota – Poveri loro, che mettono a rischio in primis la propria salute. Non possiamo però assolutamente transigere allorché trattano con pesticidi aree contigue a quelle frequentate dalla popolazione quali parchi, giardini, campi sportivi, aree ricreative, scuole. Proprio adesso troviamo campi ingialliti dal glifosate (cancerogeno) addirittura lungo il percorso della salute di Lamporecchio e Larciano.
Non solo l’avvelenamento di aree sensibili è di per sé un gesto di notevole inciviltà, ma è espressamente vietato dalla legge (decreto 9 agosto 2016)”.
Il Bio-Distretto del Montalbano, associazione di cittadini e agricoltori, si sta battendo per far adottare ai dieci Comuni della zona (Carmignano, Quarrata, Poggio a Caiano, Monsummano, Serravalle Pistoiese, Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Larciano, Lamporecchio e Vinci) un regolamento che disciplini l’uso dei fitofarmaci almeno vicino alle zone abitate, di passaggio e di ritrovo e bandisca quelli più nocivi.
L’ideale sarebbe che tutti arrivassero a fare quello che ha già fatto il comune di Carmignano: il bando totale del glifosate dalle aree agricole ed extra agricole. Sarà chiedere troppo?
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