Energie rinnovabili dal mare: il progetto europeo Maestrale ne studia le opportunità di sviluppo. A Grosseto si è svolto un incontro partecipativo promosso dall’Università di Siena.
GROSSETO – Circa il 90% dell’energia rinnovabile marina è prodotta in Europa. Le “energie blu” sono un settore industriale in rapida crescita soprattutto nei Paesi del Nord Europa, ma nel Mediterraneo ci sono ancora pochi impianti produttivi.
Di questa nuova frontiera dell’energia si è parlato a Grosseto nell’incontro “Lo sviluppo delle Blue Energy tra vincoli e opportunità”, promosso dai ricercatori del progetto europeo Maestrale, coordinato dall’Università di Siena con il dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente. I “Blue Energy Labs” sono laboratori ai quali partecipano enti di ricerca insieme a istituzioni ed enti del territorio, momenti di confronto che hanno un ruolo fondamentale nell’innescare la transizione verso fonti rinnovabili, in particolare quelle provenienti dallo sfruttamento del moto ondoso del mare.
«I Blue Energy Lab – spiega il professor Simone Bastianoni, coordinatore del progetto Maestrale – hanno un ruolo importante nello sviluppare processi partecipativi che coinvolgono politici, istituti di ricerca, imprenditori e cittadini, e hanno una funzione essenziale per la pianificazione e la gestione di progetti pilota da realizzare nel prossimo futuro».
Laboratori come quello di Grosseto si svolgono in differenti regioni di 8 paesi dell’area mediterranea e ospitano incontri transnazionali ed eventi che servono a confrontarsi sulle migliori pratiche e esperienze. Ogni laboratorio elaborerà due o più progetti pilota di impianti alimentati a energie blu in ogni regione. Il risultato atteso è quello di creare almeno 20 progetti che potrebbero diventare realtà nel prossimo futuro, finanziati attraverso un forte partenariato pubblico-privato e l’accesso ai fondi strutturali Europei.
Fonte: Università di Siena
Aggiungi un commento