Le associazioni Ecolobby ed Ecolò scrivono alla Giunta regionale:”Ogni anno rinunceremmo a circa 80Gwh di energia pulita”.
DICOMANO-VICCHIO (Fi) – Riceviamo e pubblichiamo le osservazioni che le associazioni ecologiste Ecolobby ed Ecolò hanno inviato alla Giunta regionale della Toscana circa il grande progetto di un impianto eolico al Giogo di Villore, nei Comuni di Dicomano e Vicchio.
(Link di approfondimento su facebook.com/EcoLobby/posts/476732187091381)
Vi scriviamo a proposito del progetto che dovrete giudicare di parco eolico a Villore. Non vogliamo entrare nello specifico della vicenda, che non ci compete.
Vi chiediamo però di valutare i seguenti aspetti di tipo generale, che vediamo troppo spesso non tenuti da conto.
L’eolico è l’energia più pulita di tutte, anche del pur eccellente fotovoltaico (che segue a breve distanza), con un impatto globale nell’intero ciclo di vita inferiore a tutte le altre forme energetiche. Uno studio molto recente, redatto proprio qui in Toscana da un folto gruppo di ricercatori, conferma il dato già riscontrato da altre ricerche: un impatto di 0,0012 ecopoint/kwh inferiore anche a fotovoltaico e geotermico, e di cento volte minore dell’attuale mix energetico nazionale (0,124).
Per rendersi conto di cosa questo significhi si consideri lo studio di Haapala e Preedanood del 2014, che dimostra come negli Stati Uniti una turbina eolica abbia un payback energetico medio di sei mesi. Questo significa che ripaga tutta l’energia necessaria per l’estrazione dei materiali da costruzione, il trasporto, l’installazione e la manutenzione per venti anni, nei soli primi sei mesi di produzione. Questi dati sono confermati da tutta la più recente letteratura scientifica. (www.ourenergypolicy.org).
L’Italia è gravemente in ritardo nella realizzazione di impianti di energia rinnovabile. È stato stimato che con l’attuale velocità e tasso di approvazione dei progetti gli obiettivi al 2030 dell’attuale PNIEC (Piano Nazionale integrato Energia e Clima) saranno raggiunti fra 67 anni, nel 2087. A questo occorre aggiungere che l’attuale PNIEC dovrà essere rivisto al rialzo per adeguarlo ai nuovi ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni dell’Unione Europea.
Diversi dei rilievi sollevati da rispettabili associazioni di cittadini sono stati soprattutto di tipo paesaggistico. Il paesaggio è un importante aspetto del nostro ecosistema che merita tutale ma, come suggerito anche dalla recente sentenza del Consiglio di Stato 2983/2021, rischia di essere compromesso proprio rimandando investimenti volti a realizzare la transizione energetica: “La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è infatti un’attività di interesse pubblico che contribuisce anch’essa non solo alla salvaguardia degli interessi ambientali ma, sia pure indirettamente, anche a quella dei valori paesaggistici“.
L’Italia e il Mediterraneo sono hot-spot climatici, hanno già subìto un innalzamento della temperatura molto maggiore della media mondiale: la conversione alle energie rinnovabili è l’unico rimedio alla crisi ecologica, che rischia di spazzare via tutti quei paesaggi e quegli ecosistemi che tutti vogliamo tutelare e che sono alterati in misura limitata e controllata dagli impianti di produzione di energia pulita.
I costi dell’installazione del parco eolico, che possono e devono essere minimizzati attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie, devono essere confrontati con il costo di non realizzare quel progetto: la rinuncia a circa 80Gwh annue di energia pulita. Con la conseguenza che si emetteranno in atmosfera 40 milioni di chilogrammi di anidride carbonica ogni anno, che si risparmierebbero invece dando il via libera all’iniziativa. Si tratta di circa il 5% del taglio delle emissioni che la Toscana deve ottenere in ciascuno dei prossimi 10 anni per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica che si è data: un valore pari, per intendersi, alla capacità di assorbimento di oltre un milione e 300 mila alberi.
Siamo certi che terrete in debito conto questi importanti aspetti.
Ecolobby, Ecolò
L’affermazione secondo cui “negli Stati Uniti una turbina eolica abbia un payback energetico medio di sei mesi” non dice assolutamente nulla. Quale turbina? di che potenza? installata dove? di che dimensioni? a magnete permanente o meno? con quanto neodimio nel magnete? o solo con il rame? quanto acciaio per la torre o il traliccio? sono stati considerati i costi per lo smaltimento del vetroresina delle eliche?
Che i dati siano “confermati da tutta la più recente letteratura scientifica” è una sparata senza senso, e non solo perché il link che è stato inserito a seguire non porta a nulla (bella figura…)
L’unica cosa sincera di questa presa di posizione (tutt’altro che ingenua) è il nome di chi la firma: ecoLOBBY.
Caro il mio Ugo, non ti è bastata la contropartita della partecipazione a quell’invereconda serie di sciocchezze travestita da Inchiesta Pubblica (pagata, tutta, dal tuo coach contingente)?