Federparchi e il presidente del Parco nazionale delle Foreste casentinesi chiedono al Governo più chiarezza circa la fruibilità delle riserve naturali e delle aree montane in generale.
Nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 26 aprile “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19″ sembra non esserci alcun riferimento chiaro alla fruibilità dei parchi nazionali e delle aree naturali protette e si rischia di introdurre elementi di confusione.
Da tempo però la scienza medica ha rimarcato i benefici che la natura arreca alla salute e gli enti parco sono in grado di garantire già da adesso distanziamento e sicurezza. Inoltre le guide ambientali – elemento importante della filiera di quel turismo sostenibile che può avere un ruolo strategico per la ripartenza del Paese – possono aiutare al rispetto delle regole.
“I Parchi chiedono di poter ripartire – dichiara Luca Santini, presidente del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi – con spirito costruttivo e senza alcuna polemica nei confronti del Governo, che si è trovato a gestire un’emergenza senza eguali che ha toccato tutti i settori dello Stato. L’attività fisica a contatto con la natura, anziché per strada, è un modo per rigenerarsi psicologicamente, senza che venga meno la sicurezza sanitaria. Deve essere chiaro, in un quadro definito di regole che vanno rispettate, a partire dagli eventuali sistemi di protezione individuale, se si possono cercare i funghi, se si può camminare per un sentiero, fermarsi ad ascoltare i rumori della foresta oppure ad ammirare un panorama seduti su una pietra. Svolgere queste attività individualmente non arreca danno alla sicurezza sanitaria e offre la possibilità agli abitanti dei Comuni montani di uscire di casa”.
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