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Parco Arcipelago Toscano, un progetto per difendere api e farfalle

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Gli impollinatori sono straordinari indicatori ambientali. Con il progetto di studio Bionet Parks verranno avviate attività per tutelarli su gran parte delle isole.

 

PORTOFERRAIO – ISOLA D’ELBA (Li) – E’ stato presentato al Nat Lab di Forte Inglese il progetto di studio Bionet Parks sugli impollinatori dell’Arcipelago Toscano, promosso e finanziato dall’Ente Parco con relatori gli esperti Enrico Ruzzier e Leonardo Forbicioni della World Biodiversity Association. Le attività di difesa di api e farfalle saranno gestite su gran parte delle isole dell’Arcipelago, in particolare a Capraia, all’Elba, a Pianosa, al Giglio e a Giannutri.

“E’ noto come molte specie di insetti che svolgono l’importantissima funzione di impollinatori siano in forte regressione – hanno argomentato gli organizzatori -. Purtroppo senza di loro molte specie di piante si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività potrebbero essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l’impollinazione artificiale. Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo“.

Gli esperti hanno ricordato che secondo i dati pubblicati da Ispra più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle che garantiscono l’impollinazione, rischiano di scomparire e in Europa il 9,2% delle specie di api europee sono minacciate di estinzione (International Union for Conservation of Nature2015). Sarà dunque fondamentale concentrarsi su quelle azioni che vedono gli impollinatori come straordinari indicatori ambientali e rivelatori ecologici rispetto alle diverse forme di inquinamento e alle spratiche agricole scorrette.

“In alcuni contesti è stata osservata l’interferenza tra le api domestiche e allevate e altre specie di impollinatori selvatici – hanno concluso i relatori – interferenza che si manifesta attraverso una competizione diretta per l’uso delle risorse e con la trasmissione di patologie. Tutto questo apre un nuovo orizzonte, serve dunque un’attenzione particolare alle modalità con le quali si pratica l’apicoltura in sistemi molto sensibili; in più l’Arcipelago Toscano ospita comunità particolarissime di lepidotteri, diverse da quelle che vivono sulla terraferma”.

Fonte: Parco Arcipelago Toscano

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