Venerdì 31 agosto conferenza di Valter Maggi all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti fiorentino. Continua fino al 16 settembre l’esposizione del foto-reporter belga Etienne Pierart.
BARBERINO VAL D’ELSA (Fi) – Arte, fotografia e ambiente si intrecciano nell’evento che offre un approfondimento di cultura scientifica organizzato dall’Osservatorio Polifunzionale del Chianti fiorentino. Venerdì 31 agosto alle ore 21.30 la struttura, diretta dall’astrofisico Emanuele Pace, ospiterà uno dei più illustri esponenti del mondo universitario italiano. E’ Valter Maggi, professore di Scienze dell’Ambiente e del Territorio all’Università di Milano – Bicocca, protagonista della serata alla guida della conferenza “Antartide e ghiaccio: la lunga storia dei cambiamenti climatici“.
L’iniziativa si inquadra nella mostra Il silenzio dei Poli, aperta fino al 16 settembre, che espone alcuni dei capolavori del foto-reporter belga Etienne Pierart. Nel corso della conferenza Valter Maggi “racconterà” i risultati delle ricerche da lui condotte in Antartide, attraverso le quali è arrivato a ricostruire la storia del clima e ad analizzare la sua evoluzione storica, facendo in parallelo dei confronti con il presente e delle proiezioni per il futuro. Al termine seguirà l’osservazione del cielo con i telescopi.
Valter Maggi. Professore associato presso il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Milano-Bicocca, svolge attività di ricerca nei settori climatici e paleoclimatici, studiando l’evoluzione nel tempo del particolato atmosferico contenuto nei depositi di ghiaccio. Dal 2004 è responsabile italiano del progetto UE “European Project for Ice Core in Antarctica-Marine Ice core Synchronization.
Etienne Pierart. Nato nel 1960 a Bruxelles ha partecipato come foto-reporter a numerose spedizioni scientifiche internazionali, tra cui alcune della NASA, è stato quattro volte in Antartide tra il 2004 e il 2012 e cinque volte nell’Artico, dove ha visitato la Groenlandia e le Isole Svalbard.
Pierart ha avuto modo di osservare con i suoi occhi le stravolgenti conseguenze del riscaldamento globale, il ridursi – anno dopo anno – della superficie dei ghiacci, la drastica trasformazione del paesaggio polare, degli animali e delle piante che ci vivono. Le sue fotografie hanno una triplice valenza: raccontano i Poli nella loro potente e sublime bellezza, ma anche la tragica attualità degli effetti del global warming e il loro identificarsi come nuova frontiera della scienza e della ricerca. La mostra sarà visitabile fino al 16 settembre.
Fonte: Comune di Barberino Val d’Elsa
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