“Una guerra insensata alle energie pulite”. I Cittadini per l’Italia Rinnovabile saranno il 22 aprile davanti al Ministero dei Beni Culturali.
di Gabriella Congedo
“Franceschini ora basta, sblocca le rinnovabili!”. La richiesta arriva dai Cittadini per l’Italia Rinnovabile, coordinamento nazionale nato da poco a cui aderiscono a titolo personale molte fra le figure più autorevoli dell’ecologismo italiano. In contemporanea è stata lanciata una petizione su Change.org e una manifestazione per il 22 aprile nel Giorno della Terra, l’Earth Day, davanti al ministero dei Beni Culturali a Roma.
Perché viene chiamato in causa Dario Franceschini? E’ presto detto: mentre a parole tutti invocano la transizione ecologica, le energie pulite e lo sganciamento dal fossile nel nostro Paese i fatti dicono altro, e cioè che la stragrande maggioranza dei progetti per nuovi impianti di energie rinnovabili sono fermi. La solita burocrazia italiana, certo, ma soprattutto, si legge nella petizione, “i veti anacronistici e incomprensibili delle Soprintendenze”. E quindi del ministero dei Beni Culturali. Gli esempi non mancano neanche in Toscana. Si invoca la tutela del paesaggio e la si contrappone agli impianti eolici e fotovoltaici che, dovunque vengano proposti, non vanno mai bene. E in nome della bellezza la famosa transizione ecologica da noi procede a passo di lumaca.
L’Italia, spiegano i Cittadini per l’Italia Rinnovabile, dovrebbe installare perlomeno 10 GW all’anno nei prossimi dieci anni per rispettare gli impegni internazionali sul clima; invece siamo fermi, ormai dal 2013, a meno di 1 GW all’anno, meno di un decimo del necessario.
“Abbiamo diritto alla svolta rinnovabile adesso” – aggiungono, invitando tutto il mondo ecologista e i giovani che manifesteranno nelle piazze per il clima il 25 marzo a essere con loro il 22 aprile davanti al ministero. “Nel Giorno della Terra vogliamo dire che la bellezza e il paesaggio sono valori fondamentali e si tutelano con la svolta rinnovabile e non possono essere usati contro il diritto alla vita, alla conversione ecologica, e meno che mai come pretesto burocratico per bloccare l’energia pulita”.
Qui il testo della petizione.
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