Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Oltre l’oceano… una delle tante scelte che dovrà fare Mario Draghi

deforestazione-Brasile-Amazzonia

Un accordo commerciale tra Ue e Stati sud-americani attende di essere ratificato dal Parlamento. A molti però non piace, forse con qualche buona ragione.

 

di Sandro Angiolini

Questa è una rubrica che ha l’ambizione di guardare “oltre” i confini locali e regionali per prestare attenzione a eventi e dinamiche che hanno tuttavia un loro impatto anche su quel tipo di scala.
Ritengo perciò opportuno tirare fuori una problematica che è andata persa da alcuni mesi sui radar dei media italiani (ammesso che mai fosse stata veramente al centro della loro attenzione): la ratifica dell’accordo di scambio commerciale tra Unione Europea e Stati sud-americani del blocco MERCOSUR (i più importanti sono il Brasile e l’Argentina). L’accordo è stato raggiunto nel giugno del 2019 ma per diventare operativo deve essere approvato dai parlamenti di tutti gli Stati membri della UE.

Questo accordo non sembra buono, per diversi aspetti. Va bene che in un mondo che ha un disperato bisogno di riprendersi dalla pandemia e di veder crescere l’economia si può pensare di tutto, ma ci dev’essere più di un motivo perché il Parlamento europeo, nell’ottobre dello scorso anno, abbia deciso di bocciarlo (sia pure con una maggioranza limitata).

In sintesi, le maggiori critiche rivolte al suo contenuto sono che favorirebbe di fatto l’ulteriore deforestazione dell’Amazzonia per far posto ad allevamenti di bovini e a coltivazioni di soia per farne mangimi per animali. Con il conseguente, massiccio aumento delle emissioni di anidride carbonica: le stesse che l’UE vuole limitare da noi per contrastare l’avanzamento del cambiamento climatico.
Molte associazioni di produttori agricoli europei si sono inoltre lamentate del fatto che l’accordo favorirebbe le importazioni di derrate agricole poco controllate, provocando così una concorrenza sleale nei loro confronti (e un danno ai nostri consumatori).

Non ho francamente avuto il tempo di verificare a fondo se e quanto queste critiche siano motivate. Il fatto però che il Brasile sia governato da due anni da un certo presidente, il quale ha fatto dichiarazioni scioccanti sia in occasione dei numerosi incendi che hanno colpito le foreste nel 2019, sia durante l’epidemia provocata dal Covid nel 2020 basterebbe a far riflettere i politici italiani e non solo.
L’unica speranza è che il nuovo Governo, quando sarà formato, tenga adeguatamente conto di queste critiche e che chieda alla Commissione Europea di modificare in meglio l’accordo commerciale. Altrimenti avremo un altro preoccupante problema sul tavolo (e nell’ambiente).

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.