Una ricerca dell’Università di Firenze, in collaborazione con Opera del Duomo e CNR, apre la strada a un metodo ecosostenibile per proteggere i monumenti.
Redazione
20 luglio 2023
FIRENZE – Oli essenziali di timo e origano per ‘curare’ i marmi del Duomo di Firenze. Un metodo ben conosciuto dalla medicina popolare si sta dimostrando efficace contro alcuni fenomeni di deterioramento provocati dalla proliferazione di funghi e batteri sulle superfici lapidee.
È quanto emerge da una sperimentazione condotta da un gruppo di ricerca coordinato dall’Università di Firenze in collaborazione con l’Opera del Duomo. Sulle aree oggetto dello studio la crescita dei microrganismi responsabili dell’annerimento del marmo bianco di Carrara che riveste la Cattedrale fiorentina si è arrestata.
A guidare il team interdisciplinare – con la partecipazione di ricercatori degli istituti di Scienze del Patrimonio Culturale e di Bioscienze e Biorisorse del CNR – Brunella Perito e Alba Santo, rispettivamente docente di Microbiologia generale del Dipartimento di Biologia e ricercatrice di Petrografia del Dipartimento di Scienze della Terra.
“Sui marmi oggetto della sperimentazione – racconta Brunella Perito – l’azione congiunta dei microrganismi, principalmente funghi neri e cianobatteri, aveva prodotto un tipo di annerimento del marmo bianco che si sviluppa come una punteggiatura scura e diventa via via una patina più estesa”.
Su questo specifico fenomeno di biodeterioramento il team ha sperimentato un trattamento di contrasto che fosse altrettanto sicuro ed efficace rispetto ai biocidi convenzionali utilizzati nel campo dei Beni Culturali, e al tempo stesso a basso impatto per l’ambiente e la salute umana.
“Avevamo già studiato le popolazioni microbiche presenti sulle superfici esterne del Duomo e documentato lo stato di salute del marmo – aggiunge la docente –. In questa nuova fase del nostro lavoro, e per rispondere a una richiesta dell’Opera del Duomo, abbiamo saggiato l’efficacia di oli essenziali, le cui proprietà antimicrobiche sono ben note e sfruttate da sempre nella medicina popolare. Proprietà che negli ultimi anni hanno destato interesse in diversi campi, incluso quello della conservazione dei Beni culturali”.
La scelta è caduta su due fra gli oli essenziali più efficaci, quelli di timo e origano. “La sperimentazione preliminare eseguita in laboratorio con test di microbiologia e di colorimetria – spiega Alba Santo – ha permesso di verificare che, applicati in una soluzione diluita, funzionano quanto i metodi a oggi utilizzati e non causano alterazioni all’aspetto del marmo”.
Dopo le prove di laboratorio i ricercatori hanno testato il nuovo trattamento su alcune superfici del ballatoio esterno del Duomo con diversa esposizione, a nord-ovest e a sud-est, e di conseguenza differente livello di umidità e di presenza microbica.
“I risultati ottenuti con questa prima sperimentazione indicano che gli oli essenziali sono buoni candidati come biocidi innovativi per superfici marmoree – conclude Brunella Perito – Per questo continueremo la collaborazione con l’Opera del Duomo”.
Il lavoro dei ricercatori andrà avanti per individuare le condizioni più idonee a migliorare l’efficacia del nuovo trattamento, che promette di aprire una nuova strada ecosostenibile per combattere il degrado dei monumenti nelle nostre città.
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