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Nutrivano abusivamente i cinghiali per poi abbatterli, cacciatori denunciati nel Grossetano

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Foto LAC sezione Toscana

Salgono a sei le persone scoperte in provincia di Grosseto dai volontari della LAC Toscana nel giro di poche settimane. Partita la denuncia penale.

 

di Gabriella Congedo

Foto LAC Toscana
Foto LAC Toscana

GROSSETO – Attiravano i cinghiali con grandi quantità di cibo e continuavano a rimpinzarli per mesi. Lo scopo, farli ingrassare alla svelta e favorirne la riproduzione per poterli poi abbattere e guadagnare dalla vendita della carne. Ma il foraggiamento abusivo di cinghiali è un reato penale punito dalla legge 221 del 2015 (articolo 7) e i furboni, scoperti, non la passeranno liscia.

Tre persone sono state denunciate in provincia di Grosseto, facendo così salire a sei i cacciatori denunciati penalmente dalla LAC (Lega Abolizione Caccia) sezione Toscana nel giro di poche settimane. I volontari, avvisati dalle segnalazioni dei cittadini, si sono appostati ripetutamente documentando le manovre abusive con foto e filmati. Infine, prove alla mano, è partita la denuncia all’Autorità giudiziaria.

Non è la prima volta che la LAC denuncia fatti del genere nel Grossetano. Dietro sembra esserci una vera e propria organizzazione con tanto di squadre e territori assegnati. Ma la pratica del foraggiamento abusivo oltre a essere vietata dalla legge e crudele per gli animali finisce per ritorcersi sull’uomo, come spiegano dall’associazione: “Con l’alimentazione artificiale continua e in grandi quantità i cinghiali si abituano alla presenza dell’uomo. Cosa che li porta ad avvicinarsi alle abitazioni, alle coltivazioni e alle strade con l’inevitabile aumento di incidenti stradali e di danni alle coltivazioni”.

Sul fatto che i cinghiali in Toscana siano troppi non ci sono dubbi. È una storia che parte da lontano e i cacciatori hanno responsabilità pesanti. “Non dimentichiamo che dagli anni ’60, quando i cinghiali autoctoni erano ormai quasi estinti, i cacciatori hanno introdotto sottospecie diverse dall’originaria, molto più prolifiche e di maggior dimensione, a scopo venatorio” spiega Raimondo Silveri, presidente della LAC Toscana.

Intanto quelli identificati nel Grossetano dalle guardie volontarie, oltre alla denuncia penale, dovranno pagare una multa di 666 euro per violazione della legge regionale Toscana 3/94 e si vedranno sospendere la licenza di caccia. Basterà a fargli perdere il vizio?

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