Agricoltura

Nuovi Ogm, 24 associazioni dicono ‘no’ a proposta di legge del M5S

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Il Fronte Italia libera da OGM: “Ignorato totalmente il principio di precauzione, le norme europee in vigore e la volontà dei cittadini italiani”.

 

Redazione

Fronte No OGMLa proposta di legge del Movimento 5 Stelle per dare il via alla sperimentazione in campo dei nuovi OGM deve essere ritirata: oltre a contravvenire a una sentenza della Corte di Giustizia europea, rischia di compromettere per sempre la nostra natura di Paese “non-OGM”, la transizione ecologica dell’agricoltura italiana, la difesa dei diritti degli agricoltori e la libera scelta dei consumatori.
A chiederlo sono 24 associazioni dell’agricoltura biologica, contadine, ambientaliste e della società civile riunite nel “Fronte Italia libera da OGM”.

Il 15 dicembre alla commissione Agricoltura della Camera cinque deputati del Movimento 5 Stelle hanno presentato una nuova proposta di legge per disciplinare le cosiddette “tecniche di evoluzione assistita (TEA)”. Che altro non sono, puntualizzano le associazioni, che “le New Breeding Techinques (NBTs) ovvero i cosiddetti “nuovi OGM” che la corte di Giustizia Europea, con una sentenza esecutiva del 2018, ha equiparato agli OGM tradizionali”. Si tratta in sostanza di immettere in pieno campo “varietà vegetali ottenute in laboratorio con tecniche di modificazione del genoma (genome editing)”.

Gli argomenti dei deputati pentastellati, accusa il Fronte Italia libera da OGM, ricalcano pari pari quelli dell’ultima campagna promozionale condotta dall’industria sementiera. Primo fra tutti “il tentativo di equiparare manipolazione di laboratorio e mutazioni spontanee che avvengono in natura” quando in realtà “l’editing del genoma – in modo diverso rispetto alle mutazioni che avvengono in natura – può generare molteplici cambiamenti del DNA con un unico intervento”.

Di qui i preoccupanti effetti collaterali di queste biotecnologie: “mutazioni off target, delezioni, riarrangiamenti e inserzioni non desiderate di DNA non sono l’eccezione, ma la regola del genome editing”. Senza contare gli effetti fuori bersaglio che “non vengono studiati né cercati con rigore scientifico per la fretta di brevettare i prodotti o i processi di creazione di questi nuovi OGM”.

Queste tecniche secondo le associazioni non servono a migliorare l’agricoltura ma hanno il solo scopo di “rafforzare l’attuale paradigma fondato sull’agricoltura estrattiva e intensiva, che necessita di input chimici in quantità crescente che impattano sia sulla salute umana che sull’ambiente”. Senza contare che la proposta di legge arriva nella totale assenza di un confronto pubblico sul tema dei nuovi OGM ignorando totalmente il principio di precauzione, le norme europee in vigore e il volere dei cittadini italiani.

La richiesta è che il Movimento 5 Stelle ritiri la proposta di legge e che il Governo si impegni a individuare modalità efficaci per tracciare questi nuovi OGM che, ad oggi, rimangono in una zona grigia e sono quindi ancora più insidiosi degli OGM tradizionali”.