Venti associazioni scrivono una lettera aperta al ministro dell’Agricoltura: “Le chiediamo di intervenire subito per bloccare questo raggiro”.
31 dicembre 2022
Una modifica inserita di straforo nel Piano Strategico Nazionale della nuova PAC (Politica Agricola Comune) 2123-2027 bloccherà di fatto l’espansione dell’agricoltura biologica, facendo ritornare indietro la Sau certificata di diversi punti percentuali. E’ quanto denuncia un gruppo di associazioni e comitati, che in questa lettera aperta al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste chiede un intervento immediato per bloccarla.
Signor Ministro,
augurandole un proficuo 2023 per la missione che si è impegnato a portare avanti, la informiamo con rammarico che alcuni dirigenti del suo Ministero e soprattutto il vertice europeo di un partito di opposizione lavorano da sempre per boicottare l’agricoltura biologica, riuscendoci appieno con l’ultimo raggiro inserito ad arte nella versione appena approvata del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027 di cui le sottoponiamo lo stratagemma che bloccherà, contro ogni previsione istituzionale, l’agricoltura biologica nella sua espansione, facendo ritornare indietro la Sau certificata di diversi punti percentuali.
Il passaggio, che è stato presentato il 9 dicembre scorso per mail dal dirigente Masaf Giuseppe Blasi alle associazioni agricole e dei consumatori, nascosto all’interno di 3.654 pagine, vede il cambiamento ben orchestrato a danno degli agricoltori e dei consumatori italiani dei criteri di ammissibilità ai finanziamenti Bio per l’Azione SRA 29.1, in cui con scaltrezza si prevede di far notificare entro il 31 dicembre 2022 l’entrata nel sistema di controllo per le aziende agricole che intendono dal 2023 farsi finanziare, risorse permettendo, “la totalità o una parte dei costi, del mancato guadagno e degli eventuali costi di transazione” a cui si assoggettano con il nuovo percorso Bio.
Nello specifico a pagina 1.796 in relazione alla Progettazione si evince che l’intervento a premio per la conversione all’agricoltura biologica prevede un periodo di impegno di durata pari a cinque anni, con la singola annualità dell’impegno riferita all’anno solare (1° gennaio-31 dicembre).
Furbescamente a pagina 1.802 del Piano strategico approvato, contrariamente a quanto espresso nella precedente versione del 31 dicembre 2021, viene fuori che:
“C03 Le superfici eleggibili all’Azione SRA29.1 “Conversione all’agricoltura biologica” devono essere state notificate per la prima volta precedentemente all’avvio del periodo di impegno” (prima del 1° gennaio 2023)
Nella versione del 31 dicembre 2021, bocciata dalla Commissione Europea per le innumerevoli incoerenze, l’impegno specificava a pagina 907 del corposo elaborato che bastava:
“C03 Aver effettuato la richiesta di prima notifica di iscrizione delle superfici oggetto di impegno entro il 31 gennaio dell’anno in cui si presenta la domanda di sostegno all’Operazione 1 Conversione all’agricoltura biologica, ai sensi del Reg. (UE) 2018/848”.
Questo cambiamento, che non esiste ad esempio per la produzione integrata, provocherà che le Regioni che apriranno i bandi per il Bio nel 2023 (Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Provincia di Bolzano, Toscana, Umbria, Marche e Puglia) recependo l’impegno quinquennale delle nuove aziende Bio, saranno costrette ad accettare a premio solo quelle che avranno notificato la loro entrata nel sistema dei controlli e delle certificazioni Bio entro il 31 dicembre 2022!
Si determinerà quindi l’arresto dell’espansione del Biologico e una sua logica contrazione, non essendo le risorse disponibili (identiche a quelle della passata programmazione) sufficienti a premiare che 1.500.000 ettari degli attuali 2.200.000 già gestiti in biologico.
Le chiediamo quindi, signor Ministro, un pronto e deciso intervento per bloccare questo raggiro perpetrato ai danni dell’agricoltura italiana tutta e dei contribuenti/consumatori, consentendo alle Regioni che intendono aprire i bandi per l’agricoltura biologica nel prossimo anno di poter concedere una diversa scadenza per la notifica, possibilmente ravvicinata all’uscita dei bandi regionali, così come avviene per la Produzione integrata.
Coscienti che, oggi il blocco delle nuove notifiche Bio, domani la deregolamentazione dei nuovi Ogm e dopodomani tutte le eccentriche congetture a danno della nostra agricoltura e a vantaggio di interessi altri, saranno ricordate con il nome del Ministro che dirigeva il dicastero, non certo con il nome di chi le ha disegnate e attuate…
confidiamo in un suo celere intervento
Mario Apicella Biodistretto del Monte Amiata
Maurizio Barsella FLAICA – CUB di Firenze e Provincia
Marco Bertelli Centro Ricerche Ecologia e Agricoltura Alternativa
Samuela Breschi Comitato Obiettivo Periferia
Matteo Carbone Scienze dell’Amministrazione ed Economia Circolare;
Gianni Cavinato Associazione Consumatori Utenti
Rosanna Crocini Alleanza Beni comuni e AcquaBene Comune Pistoia e Valdinievole
Michela Del Vecchio Scienze dell’Aministrazione ed Economia Circolare
Dario Dongo Egalité
Mauro Falcioni Vitaly AgriBio
Gianfranco Laccone Agronomo
Marco Mameli Assotziu Consumadoris Sardigna
Maurizio Mazzariol AltragricolturaBio
Michele Monetta Associazione UP BIO
Riccardo Piras Cunfederazione Liberos Massaios e Pastores Sardos
Eugenio Serravalle Associazione di Studi e Informazione sulla Salute
Marco Tiberti European Consumers Aps
Sara Tomassini Distretto Biologico Terre Marchigiane
Lucia Vastano Cittadini per la memoria del Vajont
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