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Non cala lo spreco alimentare ma il 13,2% dei toscani è a rischio povertà

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Ogni toscano butta ancora 27 chilogrammi di cibo a testa all’anno. Al via la collaborazione tra Regione e Università di Pisa per affrontare il problema.

 

Redazione
18 ottobre 2024

In Italia la perdita economica dovuta allo spreco alimentare tocca i 22,8 miliardi di euro, di cui 17,92 per i consumi domestici, 2,40 derivanti dalla fase agricola, 960 milioni dall’industria alimentare e 970 milioni per la distribuzione alimentare. Questo si verifica in un contesto di aumento della povertà negli ultimi anni: infatti la povertà assoluta in Italia tra le famiglie è aumentata dal 7,7% del 2021 all’8,3% del 2022 (Regione Toscana, 2023).

Ogni toscano butta nella pattumiera 27 chilogrammi di cibo a testa all’anno con pesanti riflessi sull’ambiente e sull’economia, oltre che dal punto di vista etico. Secondo l’Istat il 13,2% dei toscani, più di uno su dieci, risulta però a rischio povertà o esclusione sociale. E’ quanto emerge da un’elaborazione Coldiretti Toscana in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione promossa dalla Fao che si è celebrata il 16 ottobre.

Nel 2023 le Caritas toscane hanno assistito 28.203 persone fragili, numero cresciuto circa del 20% tra il 2019 e il 2022. Inoltre il Banco Alimentare della Toscana, che raccoglie eccedenze alimentari per donarle alle persone in difficoltà, al 2022 aveva 554 strutture che assistevano 132.000 persone, di cui il 93% continuativi (circa 13.400) e il 7% saltuari (circa 8.600). In particolare, la quota di famiglie con ISEE basso risulta più marcata negli ambiti sociosanitari del Nord della regione (Apuane) e in alcuni di quelli in cui è presente un capoluogo di provincia (Firenze, Pisa, Livorno).

La Regione Toscana ha firmato una convenzione con l’Università di Pisa per analizzare il problema dello spreco alimentare nelle prime fasi della filiera produttiva, studiare i flussi di eccedenze, le loro cause, l’identificazione delle iniziative relative alla gestione, realizzate e in corso, bisogni e problemi emersi e individuare le possibili soluzioni per migliorare la prevenzione e il recupero di alimenti ancora commestibili. Di conseguenza è nato un progetto di dottorato di ricerca dal titolo Le iniziative relative allo spreco e alle perdite alimentari delle aziende agroalimentari della Regione Toscana e le attività di recupero delle eccedenze alimentari. Il lavoro è affidato alla dottoranda Giulia Gallo sotto la supervisione dei docenti Alessio Cavicchi e Francesca Galli.

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