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“No innalzamento limiti campi elettromagnetici”, il sindaco di Calenzano scrive alla Regione

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Chiede di intercedere con Governo e Parlamento per bloccare gli emendamenti che vogliono alzare i limiti e abolire il Piano comunale degli impianti.

 

Redazione

CALENZANO (Fi) – La Regione Toscana interceda con Governo e Parlamento per bloccare gli emendamenti che vogliono alzare i limiti dei campi elettromagnetici e abolire il Piano Comunale degli impianti. È quanto chiede il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini che ha scritto alla Regione manifestando preoccupazione e contrarietà per alcuni emendamenti presentati nella fase di conversione in legge del DL Semplificazioni 77/21.

Attualmente i limiti dei campi elettromagnetici sono regolati dalla legge regionale 49/2001 che attribuisce ai Comuni la funzione di elaborare, approvare e aggiornare il Programma Comunale degli impianti, attraverso il quale se ne definisce la localizzazione.
Il Programma Comunale degli impianti – scrive il sindaco – permette al Comune di rispondere in maniera efficace e al tempo stesso sostenibile alle esigenze delle compagnie di telecomunicazione pur tutelando la popolazione, secondo gli obiettivi di sviluppo delle reti, senza preclusione dei servizi e minimizzando i rischi per la popolazione”.

Le norme inserite in sede di conversione del DL Semplificazioni prevedono invece l’innalzamento dei limiti dei campi elettromagnetici dagli attuali 6 Volt/metro a valori tra 47 e 61 Volt/metro e l’eliminazione della possibilità per i Comuni di regolamentare il posizionamento degli impianti sul territorio tramite il proprio Piano comunale.

“Queste modifiche stravolgono le prerogative dei Comuni nel governo del territorio e nella loro capacità decisionale – spiega Prestini –: di fatto costituiscono un tentativo di sottrarre ai Comuni la possibilità di governare la tematica con strumenti efficaci. La richiesta di innalzamento dei limiti viene giustificata dalla necessità di tutelare la concorrenza e consentire la realizzazione delle reti 5G: per quanto riguarda le torri, significa poter ospitare su quelle esistenti quanti più operatori possibile, e questo anche a discapito dei livelli di emissione e del rischio per la popolazione”.

Inoltre, prosegue la lettera, limiti più alti significano la possibilità, per i gestori delle torri, di ospitare su meno pali molti più operatori, a discapito anche degli investimenti nelle aree meno coperte dal servizio.
“Innalzare i limiti e sottrarre la facoltà della minimizzazione del rischio per la popolazione ai Comuni – conclude il sindaco -, che grazie a piani tecnicamente validi riescono a garantire anche la fruibilità dei servizi, significherebbe di fatto consegnare i territori alle compagnie che realizzano le torri. Per questi motivi chiediamo di far arrivare la voce degli amministratori locali presso Governo e Parlamento”.

Fonte: Comune di Calenzano

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