Fattori (Sì Toscana a Sinistra): “Impedire frammentazione amministrativa per assecondare interessi cacciatori e proprietari terrieri”. Appello anche da Italia Nostra.
Redazione
No allo “spezzatino” del Padule di Fucecchio che la Giunta regionale è intenzionata a portare avanti, affidando il Centro di Ricerca del Padule al Comune di Larciano e l’Osservatorio faunistico delle Morette al Comune di Ponte Buggianese. E’ quanto fa sapere il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori a proposito della mozione appena presentata in Consiglio regionale.
“La Regione Toscana invece di valorizzare il Padule intende smembrarne la gestione – attacca Fattori – affidandola a Comuni diversi e sferzando un colpo mortale al Centro di Ricerca e all’Osservatorio delle Morette, il che significa minare la preservazione di quest’area bellissima”.
Una scelta, questa della frammentazione amministrativa, che invece di difendere e rilanciare il Padule, la più grande area umida d’Italia, rischia di “darlo in pasto agli interessi di cacciatori, proprietari terrieri e speculatori”.
“Proprio in questi giorni – continua Fattori – varie scuole stanno organizzando gite alle Morette, dove sono di passaggio una trentina di fenicotteri che sostano al Padule come tappa di un viaggio verso il delta del Po e la Sardegna. Il Padule è un’area ricchissima di biodiversità, che si trova sulle rotte migratorie di uccelli che provengono da paesi lontani, anche dall’Africa tropicale. E se cormorani, aironi, spatole e cicogne vengono qui a nidificare, lo si deve anche al lavoro che per tutti questi anni è stato fatto dal volontariato ambientalista e dal Centro. La Regione ora volta le spalle proprio a queste persone e al loro impegno, dopo promesse di rilancio e investimenti non mantenute.”
Molto preoccupata per la piega che sta prendendo la questione è anche Italia Nostra, che in una nota ribadisce la necessità di rilanciare la gestione unitaria del Padule e di scongiurare qualsiasi ipotesi di frammentazione amministrativa: “Apprendiamo da più fonti che il processo di smembramento della gestione del Padule di Fucecchio implicito nel progetto pensato dall’assessore regionale Fratoni insieme ad alcuni sindaci della zona sta per andare a compimento. L’area umida interna più importante d’Europa (…) non è più considerata un’eccellenza ambientale da tutelare e valorizzare secondo criteri unitari, bensì appare degradata a bene di valenza comunale che potrà essere gestito con modalità diverse dai singoli Comuni”.
E’ assurdo anche solo immaginare che un territorio così omogeneo possa avere gestioni diverse, rincara la dose Italia Nostra: “Vogliamo forse tornare ai tempi delle contese fra chi voleva un padule come lago per la pesca e chi voleva ridurlo a terreni coltivati? La frammentazione porterà a una minore capacità progettuale e gestionale (…) e insomma si creerà una situazione da cui trarranno beneficio gli interessi di quelle forze corporative che in passato hanno sempre pesato negativamente sulle vicende del Padule di Fucecchio”.
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