Urbanistica

“No alla deregulation urbanistica in Toscana”, Legambiente lancia la mobilitazione

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“Le norme per il governo del territorio rischiano di essere smantellate per sempre”. Presidio mercoledì 26 gennaio davanti al Consiglio Regionale.

 

di Gabriella Congedo

In tema di urbanistica da qualche tempo, in Toscana, tira una gran voglia di semplificazione. Complice anche la necessità di far presto nell’utilizzare i fondi del Next Generation EU entro la scadenza del 21 dicembre 2026. Con la scusa di velocizzare le procedure e snellire la burocrazia, però, si rischia di buttare via il bambino insieme all’acqua sporca e quindi di smantellare per sempre norme e procedure che sono state un fiore all’occhiello della cultura amministrativa toscana.
Il mondo ambientalista toscano è già sceso sul piede di guerra. Adesso Legambiente torna all’attacco della “deregulation” con una chiamata alla mobilitazione rivolta ai soci e ai circoli del territorio in vista del presidio organizzato il 26 gennaio davanti al Consiglio Regionale.

Il primo segnale, fa sapere l’associazione ambientalista, è arrivato con gli attacchi alla legge 65/2014 sul governo del territorio, meglio nota come Legge Marson, culminati con la revisione legislativa dello scorso novembre (Legge Regionale 47/2021).
Ora Legambiente vede arrivare una nuova minaccia nella proposta di legge 92/2021 presentata da sedici consiglieri di maggioranza, che presto sarà discussa in aula. Nello specifico viene proposto un automatismo per cui qualsiasi variante agli strumenti urbanistici vigenti relativa a un progetto PNRR può essere approvata speditamente e senza troppe complicazioni sulla base di un semplice studio di fattibilità e di una dichiarazione di pubblica utilità e indifferibilità dell’opera. Bypassando così le procedure di VIA-VAS-AIA.

Siamo sorpresi e amareggiati – fa sapere l’ufficio di presidenza di Legambiente Toscana – nel dover constatare che a proporre non già una semplificazione delle norme, ma una loro totale deregolamentazione, sia una maggioranza formalmente progressista. O per meglio dire: che si vanta a parole di esserlo, ma che – nel merito delle politiche che propone – non perde occasione di dimenticare e tradire il mandato ricevuto da tantissimi cittadini “progressisti” della Toscana”.

La chiamata alla mobilitazione di soci e circoli è per il pomeriggio di mercoledì 26 gennaio davanti al Consiglio Regionale della Toscana. Il metodo è quello di sempre, rigorosamente pacifista e non violento. Il che tuttavia, avverte l’associazione, “non ci esime dal manifestare tutta la nostra indignazione e tutto il nostro dissenso per politiche che rischiano di aprire varchi insopportabili per avventurieri e criminali”.

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