La vicepresidente del Consiglio Lucia De Robertis: “La legge che ne regola l’attività è vecchia di cinquantadue anni ed è figlia di una sensibilità diversa”.
Nei giorni scorsi l’aula di Palazzo Panciatichi ha approvato, con i voti di tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, la mozione presentata dalla vicepresidente del Consiglio Lucia De Robertis che insieme alla collega Monia Monni ha lavorato al testo intitolato “Per una legislazione nazionale di disciplina e di sostegno al superamento dell’utilizzo degli animali nelle attività circensi e negli spettacoli viaggianti”.
“Da tempo è il tempo di una nuova normativa dello Stato che superi finalmente la legge di riferimento per lo svolgimento degli spettacoli circensi – spiega con un gioco di parole De Robertis – . Il circo è un patrimonio culturale di questo Paese, ma la legge che ne regola l’attività è vecchia di cinquantadue anni ed è figlia di una cultura diversa, di una sensibilità diversa e di minori conoscenze scientifiche sulla natura e il sentire degli animali”.
“Il ministro Franceschini ha annunciato – aggiunge la vicepresidente del Consiglio – di voler procedere con una legge organica, specificamente dedicata. L’impegno posto dalla nostra mozione è proprio per sollecitare Parlamento e Governo a procedere rapidamente in questo riordino, perché la stragrande maggioranza degli italiani è contraria al’impiego degli animali negli spettacoli circensi, come dimostra anche il consistente calo di spettatori. Occorre una legge che sostenga le imprese nel passaggio a spettacoli ‘animal free’ e garantisca la presa in carico in strutture adeguate degli animali oggi utilizzati”.
“Oltre a chiedere una rapida nuova legislazione – conclude De Robertis – la mozione invita la Giunta regionale a promuovere un protocollo con l’associazione dei Comuni toscani per coordinare i controlli sul benessere degli animali impiegati nei circhi e ad assumere tutte le iniziative utili, nell’ambito delle competenze regionali in materia di spettacolo e salute degli animali, per favorire l’offerta di spettacoli circensi senza il loro utilizzo”.
Fonte: Regione Toscana
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