Si continuano a proporre impianti nemici dell’ambiente mentre esistono alternative concrete come il trattamento a freddo dei rifiuti.
di Alberto Bencistà
22 febbraio 2022
La sciagurata decisione del sindaco di Roma e quindi del Partito Democratico di riproporre gli inceneritori per il trattamento dei rifiuti ha di nuovo scatenato la lobby dell’industria sporca sostenuta trasversalmente da tutto lo schieramento politico escluso il M5S, nonostante l’Unione Europea abbia chiaramente dichiarato tutti i trattamenti termici in contrasto con l’Economia Circolare e con l’obiettivo della decarbonizzazione.
Dopo Roma il nuovo candidato è il Comune di Trento (nonostante una raccolta differenziata all’80%), in Toscana Livorno sembra ripensare la decisione di dismettere l’inceneritore entro il 2023, per Peccioli (luogo famoso per la mega discarica ma con una raccolta differenziata intorno al 30%) si propone un impianto (ossidoriduttore) del quale esiste un solo esempio in Puglia che non ha mai funzionato e Alia di Firenze insieme a Eni stanno cercando di piazzare tre impianti “waste to methanol” (vedi Empoli) in Toscana e due nel Lazio.
Per contrastare questa offensiva dell’industria sporca Zero Waste Italy e Europe hanno lanciato una nuova campagna nazionale contro questa truffa ai danni dell’ambiente, dell’Economia Circolare e della democrazia perché “da ciò si comincia a capire perché i cittadini non vanno più a votare. Tutte le scelte di fondo sembrano pilotate da un unico partito trasversale attratto dalle tariffe dei cittadini, un bottino che motiva anche la quotazione in borsa. La lotta a favore della strategia Rifiuti Zero e contro l’incenerimento dei rifiuti risulta centrale non solo per difendere ambiente e salute ma anche per difendere la democrazia delle comunità. Senza la gente non si decide niente”.
La nuova campagna di Zero Waste parte da Empoli – dove la popolazione ha obbligato la sindaca a rinunciare al progetto del gassificatore – con una proposta di delibera “Rifiuti Zero“ al consiglio comunale, un incontro con Paul Connett programmato per il 7 di marzo e l’istituzione di un tavolo regionale per la gestione delle vertenze locali sulla base delle alternative concrete per lo smaltimento dei RUR (Rifiuti Urbani Residui) per contrastare la narrazione dell’industria sporca “gli ecologisti sanno solo dire dei no sulla base di scelte ideologiche”.
Allora partiamo dalla realtà certificata dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse per il 2021 sulla raccolta differenziata:
– Dato medio regionale: 64,18% (traguardo nazionale 65%)
– ATO Toscana Centro: 67,91%
– ATO Toscana Costa: 67,72%
– ATO Toscana Sud: 53,3%
– Obiettivo secondo l’assessore Monni: 75% nel 2028.
Così commenta Rossano Ercolini, presidente europeo di Zero Waste: “I dati mostrano che i rifiuti residui nella zona ATO Centro sono stati circa 150.000 tonnellate che avrebbero potuto essere trattati da specifici impianti a freddo con i quali intercettare un ulteriore 50% di rifiuti riciclabili, lasciando così solo 75.000 tonnellate detossificate da poter stoccare nelle discariche. Con il trattamento termico che ha costi dieci volte superiori rimane invece il 25% di rifiuti pericolosi. L’obbiettivo dovrebbe essere quello di portare il Piano regionale oltre l’80% di raccolta differenziata (già raggiunto da molti Comuni) e poi discutere su come comportarsi con i residui”.
Le date della campagna già programmate riguardano Roma (23-24 febbraio) e dal 6 al 16 marzo Livorno, Empoli, Peccioli e altre località con Paul Connett: assessore Monni se ci sei batti un colpo.
Alberto Bencistà è stato sindaco di Greve in Chianti, assessore della Regione Toscana all’Agricoltura e Foreste, presidente Diritto allo Studio Universitario.
Fondatore e presidente del biodistretto di Greve in Chianti (2012), primo biodistretto della Toscana, è stato presidente di ToscanaBio per la Sostenibilità e di Federbio Toscana.
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