Inquinamento

Niente scorie nucleari in Toscana? Impossibile, c’è già un deposito vicino a Pisa

Niente nucleare in Toscana? Impossibile, c'è già un deposito vicino a Pisa
Il deposito nucleare Cisam di San Piero a Grado (Pisa).

Esiste da anni, appartiene alla Marina militare e si trova a San Piero a Grado. Figura nell’inventario nazionale dei rifiuti radioattivi.

 

Redazione

Anche la Toscana, com’è noto, non vuole ospitare sul suo territorio il Deposito Nazionale delle scorie nucleari. La questione è nata a inizio anno, da quando sul sito della Sogin (la società statale incaricata dello smaltimento degli impianti nucleari italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi), dopo il via libera dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, è stata pubblicata la Carta nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) a ospitare il Deposito unico nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi italiani.

Tra i 67 siti individuati dalla relazione tecnica di Sogin due sono in Toscana, precisamente in Val d’Orcia fra Trequanda e Pienza (SI) e a Campagnatico (GR), ma sia i sindaci dei Comuni interessati che il presidente della Regione Eugenio Giani, si erano espressi in modo negativo sulla questione.

Adesso l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin) ha diffuso lInventario nazionale dei rifiuti radioattivi, aggiornato al 31 dicembre 2020, che ci ricorda come in Toscana esista già da anni il deposito Cisam di San Piero a Grado (Pisa). Il centro ospita 894,04 metri cubi di rifiuti radioattivi con attività molto bassa (6,44 GBq), bassa (5923,78 GBq) e media (145,22 GBq), cui si aggiungono sorgenti radioattive dismesse per 4503,92 GigaBecquerel di attività radioattiva.

Fonte: Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi al 31 dicembre 2020.
Fonte: Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi al 31 dicembre 2020.

Il Centro nasce nel 1956 con il nome di C.A.M.E.N. (Centro per le Applicazioni Militari dell’Energia Nucleare) all’interno del comprensorio dell’Accademia Navale di Livorno. Negli anni ’60 la Marina – interessata all’impiego dell’energia nucleare per la propulsione navale di superficie e subacquea – dota il centro di laboratori e attrezzature sperimentali. Alla fine degli anni ’80 è iniziato lo smantellamento (decommissioning) dell’impianto ma il reattore era stato spento definitivamente già nel 1980. Nel 1994 nasce il CISAM (Centro Interforze Studi Applicazioni Militari). Nel D.Lgs n.101/2020, l’art.242 comma 3 stabilisce che tutti i rifiuti dell’amministrazione della Difesa dovranno essere trasferiti al Deposito Nazionale. 

Così mentre nel pubblico dibattito è tornato di attualità il tema del nucleare come opzione per produrre energia, Sogin torna a ricordarci che dobbiamo trovare una collocazione ai rifiuti radioattivi sparsi per l’Italia e oltre confine, dove confluiranno non solo i resti della fallimentare avventura nucleare italiana per la produzione di energia ma anche i rifiuti radioattivi dal mondo civile e medico-ospedaliero, per esempio le sostanze radioattive usate per la diagnosi clinica, quelle per le terapie anti tumorali e provenienti dalle attività di medicina nucleare che costituiscono il nostro quotidiano.

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