Al via la campagna di monitoraggio collettivo lanciata da Regione Toscana e Arpat. Monni: “La tutela di questi splendidi animali interesse di tutti”.
di Iacopo Ricci
28 luglio 2023
In Toscana non si sono mai visti tanti nidi di tartaruga marina come quest’anno (leggi qui l’articolo). Ad oggi sono ne sono già stati individuati 11 lungo tutta la costa di cui ben 5 all’Isola d’Elba; l’ultimo qualche giorno fa a Punta Ala (Gr) nel Comune di Castiglione della Pescaia. È il record assoluto da quando, nel 2013, le tartarughe marine hanno incominciato a nidificare nella Regione.
Adesso Regione Toscana e ARPAT lanciano una campagna di monitoraggio collettivo chiedendo ai cittadini di contribuire segnalando, anche in modo anonimo, la presenza di nidi, uova o tracce lasciate da mamma tartaruga mentre cercava il luogo più adatto alla nidificazione.
Per farlo è stata creata l’applicazione ‘Arpat – Ambiente in Toscana’. Disponibile per Android e IOS avrà tra le funzioni ‘Collabora’, che consentirà a turisti e bagnanti di scattare fotografie e di georeferenziarle in base alla posizione rilevata dal telefono. In questo modo il personale tecnico Arpat potrà intervenire per le verifiche e, in caso di accertamento del nido, metterlo in sicurezza. Sarà possibile inserire la posizione anche manualmente, nel caso le persone volessero effettuare la segnalazione in differita, ad esempio per mancanza di campo.
‘Arpat-Ambiente in Toscana’ contiene anche sintetiche indicazioni per aiutare nel riconoscimento dei nidi, delle tartarughe o delle loro tracce e le indicazioni essenziali sul corretto comportamento da tenere in caso di avvistamenti per non spaventare gli animali.
“La tutela di questi splendidi animali è interesse di tutti – ha detto l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni – Grazie alla collaborazione dei cittadini sarà possibile un più capillare presidio del territorio e una maggiore probabilità di individuare i nidi, circostanza ancora rara e di difficile intercettazione”.
E visto che le Caretta caretta nidificano sempre più a nord, dal 2023 è attivo anche il progetto europeo Life Turtlenest che punta a capire se e come l’impatto dei cambiamenti climatici influisca sulla questa scelta. Il progetto è coordinato da Legambiente con la partecipazione di ARPAT insieme ad altri soggetti pubblici italiani e spagnoli ed è particolarmente importante perché, se da un lato l’incremento dei nidi anche in Toscana richiama l’attenzione dei turisti, dall’altro è un sintomo evidente degli effetti del cambiamento climatico e come tale deve essere studiato.
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