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Nella Valdera a rischio alluvioni la cassa di espansione che resta asciutta quando il fiume è in piena

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Il fiume Era come si presentava il 14 marzo (foto Legambiente Valdera)

Un’opera da 3 milioni e mezzo di euro inutilizzata perchè la soglia di ingresso per le acque è troppo alta. Nuova denuncia di Legambiente Valdera.

 

18 marzo 2025

LAJATICO (Pi) – In tempi di eventi estremi è necessario dare vie di fuga all’acqua creando casse di espansione. Talvolta però anche quando queste opere ci sono risultano inutili perchè mal progettate. E’ il caso della cassa di espansione “E4” nei Comuni di Peccioli e Lajatico, creata per contenere le piene del fiume Era. Costata oltre tre milioni e mezzo di euro non riesce a intercettare le acque di piena perchè la soglia di ingresso è troppo alta. Anche in questi giorni in cui il fiume ha seriamente rischiato di tracimare la cassa è rimasta completamente asciutta. A segnalare ancora una volta questa situazione anomala è Legambiente Valdera. Di seguito il loro comunicato.

Nonostante i recenti eventi meteorologici avversi che hanno colpito duramente la Valdera, con il fiume Era che ha seriamente rischiato di tracimare, la cassa di espansione “E4”, situata nei comuni di Peccioli e Lajatico, è rimasta ancora una volta completamente asciutta. Questa infrastruttura, il cui costo ammonta a 3.550.000 euro, era stata progettata per accumulare fino a 1.250.000 metri cubi d’acqua su una superficie di 45 ettari, un volume che, se invasato, avrebbe sicuramente potuto ridurre la violenza della piena, il volume e la velocità delle acque a valle.

È inaccettabile constatare come, anche in occasione di eventi estremi come quelli verificatisi recentemente in Valdera, la cassa di espansione E4 non sia entrata in funzione, rendendo vano l’ingente investimento pubblico. Già in passato, durante le piene del 16-17 dicembre 2012, del 24 ottobre 2013 e del 2 novembre 2023, la cassa non aveva ricevuto acqua a causa di una soglia sfiorante posta a un’altezza tale da non intercettare le acque durante questi eventi.
Anche durante la rottura dell’argine dell’Era nel gennaio 2014, con conseguenti allagamenti a Ponsacco, la cassa era rimasta inutilizzata.

Come Legambiente Valdera avevamo già segnalato nel febbraio 2014, come riportato anche dalla stampa, che questa progettazione non adeguata alle necessità rende del tutto inefficace un’opera pensata per la mitigazione del rischio idraulico. Anzi, la presenza dell’arginatura della cassa sembra costituire un ostacolo per le acque, che si riversano sulla sponda sinistra del fiume mettendo in pericolo le aree limitrofe.

Concordiamo con le recenti affermazioni dell’assessore all’Ambiente della Regione Toscana Monia Monni sulla necessità di realizzare opere idrauliche funzionali e di qualità. Ci chiediamo ancora una volta a cosa serva un’opera così costosa se non ha alcun effetto sui livelli idrici che, poco a valle, hanno registrato livelli significativi.

Riteniamo che, alla luce di questi ennesimi eventi, sia sempre più evidente come la cassa di espansione E4 non sia in grado di svolgere la sua funzione e probabilmente non lo farà mai con l’attuale configurazione. È necessario un intervento urgente da parte degli enti competenti per verificare la progettazione e le modalità di realizzazione di questa infrastruttura, valutando la possibilità di apportare correttivi necessari per renderla finalmente funzionale alla mitigazione delle piene dell’Era. Non si può continuare a tollerare uno spreco di risorse pubbliche di tale portata, soprattutto in un territorio costantemente esposto al rischio di alluvioni.

Il direttivo di Legambiente Valdera

La cassa di espansione E4 (archivio Legambiente Valdera)
La cassa di espansione E4 (archivio Legambiente Valdera)

 

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