Sesto anno di attività per il campo di inanellamento. Censiti 2.856 esemplari appartenenti a 54 specie diverse, la specie più inanellata è stata la rondine.
di Iacopo Ricci
29 dicembre 2024
MONTEPULCIANO (Si) – Studiare le migrazioni dei volatili europei è fondamentale per la loro salvaguardia. La Riserva Naturale Regionale del lago di Montepulciano si trova lungo un’importante rotta migratoria ed è una tappa per numerose specie, anche a rischio estinzione, che qui trovano le risorse necessarie per recuperare energie e continuare il loro viaggio verso sud.
Per questo motivo tutti gli anni vi si svolge il monitoraggio autunnale e l’inanellamento degli uccelli migratori. Un’attività che si inserisce in un progetto di ricerca scientifica su base nazionale coordinata dall’ISPRA.
La stazione di inanellamento opera grazie alla collaborazione tra il Comune di Montepulciano, l’Associazione Amici del Lago e il Centro Ornitologico Toscano (COT).
Pettirossi, capinere e anche specie rare
Il campo si è svolto dal 21 settembre al 3 novembre. Vi hanno partecipato 17 inanellatori abilitati, 3 nuovi certificati durante il periodo di attività e 22 volontari. Secondo i dati rielaborati dal Centro Ornitologico Toscano e resi noti in questi giorni sono stati catturati e inanellati 2.856 esemplari appartenenti a 54 specie diverse. Molte le capinere e i pettirossi ma la specie più abbondante è risultata la rondine con 595 esemplari e ben 551 luì piccolo (Phylloscopus collybita).
Quest’anno sono state registrate anche specie rare come il tarabusino (1 esemplare), un uccello sempre più difficile da censire. Altre specie interessanti sono state il pettazzurro (16 esemplari), la salciaiola (2 esemplari) e il martin pescatore (32 esemplari), un variopinto frequentatore delle acque del lago. Tra i rapaci sono stati osservati il lodolaio, lo sparviere e il pellegrino, che seguono i flussi migratori degli altri uccelli.
Un dato prezioso per gli studiosi è rappresentato dalle numerose ricatture di uccelli già inanellati negli anni precedenti. Fra questi è stato ripreso un pettirosso segnato per la prima volta nel 2019 e ricatturato ogni anno (2021, 2022 e 2024), sempre nello stesso periodo.
Le attività di inanellamento hanno permesso di registrare anche altre specie legate ai periodi di passaggio stagionali tra cui l’usignolo di fiume (113 catture) e migratori come la cannaiola (67) e il forapaglie (18), con un leggero ritardo probabilmente dovuto a fattori climatici stagionali.
L’inanellamento: che cos’è e a cosa serve
Nato alla fine dell’Ottocento, l’inanellamento è un metodo che permette di studiare la velocità degli uccelli, la direzione e la stagionalità dei movimenti migratori e i comportamenti delle varie specie, informazioni chiave anche per la loro salvaguardia. Gli esemplari vengono catturati con particolari reti chiamate mist-nets, agganciate a dei pali e posizionate a varie altezze, da cui gli uccelli vengono poi rimossi delicatamente, marcati con un piccolo anello, catalogati in base a parametri come specie, sesso, dimensioni, peso, stato di salute e, infine, rilasciati.
Si tratta di operazioni non dannose nè traumatiche eseguite da persone appositamente formate per agire con delicatezza proteggendo la salute degli uccelli.
Molto importanti per determinare il percorso e, a volte, anche il tempo della migrazione sono le ricatture di uccelli già inanellati.
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