Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Nel mondo si spreca un miliardo di pasti al giorno: una tragedia anche per l’ambiente

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Dati allarmanti dal rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep). Eppure i rimedi ci sarebbero già, basta volerlo.

 

di Sandro Angiolini
1 marzo 2024

È passata anche la Pasqua, purtroppo quest’anno come non mai contrassegnata da un clima di guerra più che di pace nel mondo. Ma oggi vorrei condurre il vostro interesse verso un altro tema, altrettanto importante, soprattutto per l’ambiente: gli sprechi. Di solito durante le festività siamo in qualche modo maggiormente portati a farne, perché più rilassati e meno attenti alle conseguenze delle nostre azioni comuni.

Però fa un certo effetto leggere su un rapporto dell’UNEP (l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente) uscito il 28 marzo che nel mondo, al 2022, si sprecava mediamente un miliardo di pasti al giorno: è come se a un umano su nove venisse tolto il pasto. Il direttore esecutivo dell’UNEP, Inger Andersen, ha sottolineato che se lo spreco alimentare continua in questo modo centinaia di milioni di persone rimarranno affamate. “E’ un tema che riguarda lo sviluppo, ma le conseguenze di questo spreco inutile colpiscono il clima e la natura”.

Come il 99% delle questioni più importanti sul tavolo si tratta di un problema complesso ma alcuni rimedi già ci sarebbero, per esempio:
– inserendo delle scritte più grandi sui prodotti che ne indichino la data di scadenza, così che sia più facile ricordarsene;
– diffondendo in modo più facile consigli e ricette per riutilizzare le cosiddette “parti di scarto” di molti alimenti;
– assicurandosi che nei ristoranti e nelle mense siano in funzione meccanismi per ridurre, appunto, lo spreco di cibo.

Ma lo strumento che ritengo più importante è sviluppare una cultura contro lo spreco, a tutti i livelli, tra la popolazione. Questo significa andare contro la tendenza consumistica imperante che ci porta troppo spesso ad acquistare più di ciò che possiamo realisticamente mangiare o bere. Non solo: la stessa pressione verso il consumismo ci conduce spesso a consumare alimenti dannosi per la nostra salute, anche se magari piacevoli al gusto. Da questo punto di vista sarebbe essenziale introdurre l’educazione alimentare nelle nostre scuole.

Un altro strumento molto utile sarebbero le tasse sugli alimenti di cui è scientificamente dimostrato che possano far male se consumati in grandi quantità. Anche se in Italia parlare di nuove tasse è ormai considerato un tabù assoluto in altri Paesi lo si pratica, e un esempio recente ce lo fornisce la Francia su un settore diverso.

Lì il Parlamento ha varato un disegno di legge per tassare i capi di “fast fashion”, cioè la moda “usa e getta”, venduti solitamente a bassissimo costo perché fatti di materiali sintetici, e vietarne la pubblicità su Internet. I rivenditori saranno inoltre obbligati a veicolare messaggi di sensibilizzazione che promuovano il riutilizzo e la riparazione dei prodotti venduti online. Dal 2025 dovrebbe essere imposta una tassa minima di 5 euro a capo, che potrebbe raggiungere i 10 euro nel 2030.

Nota bene: si stima che in Francia, tramite l’e-commerce, l’industria del “fast fashion” sforni in media 7.000 offerte al giorno, il cui mercato produce 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti in abbigliamento e calzature all’anno, cioè 12 kg/testa, oltre a impegnare circa 100 miliardi di metri cubi d’acqua per il loro ciclo di vita e smaltimento.
Conviene sempre riflettere su certi numeri…

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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