E’ il primo bilancio della campagna di Marevivo “BlueFishers” partita da Viareggio con l’obiettivo di combattere l’inquinamento marino da polistirolo.
di Iacopo Ricci
20 luglio 2024
VIAREGGIO (Lu) – Meno 35.000 cassette di polistirolo in mare a Viareggio. Fa registrare i primi risultati positivi la campagna nazionale di Marevivo “BlueFishers“, partita da Viareggio lo scorso inverno con l’obiettivo, combattere l’inquinamento marino da polistirolo coinvolgendo i pescatori della piccola pesca artigianale in un modello di economia circolare.
Nella località versiliese 70 pescatori e 58 imbarcazioni della cooperativa Cittadella della Pesca hanno aderito al progetto sostituendo i vecchi contenitori con oltre 2300 cassette di polipropilene riutilizzabili, acquistate grazie al contributo della Tuscany Environment Foundation che ha sostenuto questa prima azione pilota. Una volta concluso il ciclo di utilizzo le cassette vengono riciclate e trasformate in altre cassette o manufatti, dando così loro una nuova vita.
Secondo le stime di Marevivo i pescatori coinvolti, solo nei primi sei mesi di attività, hanno potenzialmente risparmiato al mare oltre 35.000 cassette di polistirolo. Adesso l’intenzione è di estendere il progetto in tutta Italia.
Quello del polistirolo in mare è un problema ambientale drammatico. Ogni anno in Italia sono oltre 50 milioni le cassette monouso di polistirolo espanso usate per il trasporto e la vendita del pesce, pari a circa 14.000 tonnellate. Una parte consistente di questo materiale finisce disperso in mare volontariamente o involontariamente e ce lo ritroviamo poi lungo le coste e sulle spiagge sotto forma di minuscoli pallini bianchi.
Ma c’è anche di peggio. Secondo una ricerca dell’Università Politecnica delle Marche tra i rifiuti plastici analizzati il polistirolo è il polimero in grado di assorbire e veicolare il maggior numero di contaminanti.
Un altro obiettivo del progetto BlueFishers è arrivare finalmente a una legge nazionale che vieti le cassette di polistirolo usa e getta nel settore ittico: per come stanno le cose adesso qualunque iniziativa dipende dalla buona volontà di associazioni, cooperative di pescatori e amministratori locali.
“I pescatori di Viareggio lavorano da anni per rendere sempre più sostenibile il loro lavoro, consapevoli che solo la tutela dell’ecosistema può assicurare una reale prospettiva alla loro attività – dice Alessandra Malfatti, presidente della Cittadella della Pesca. – È una vera e propria rivoluzione culturale che impegna ogni giorno i pescatori a mettere in discussione modalità di lavoro consolidate da decenni, per garantire un futuro a sè stessi e alle generazioni future, con la speranza che tutti quelli che vivono in mare e del mare possano incamminarsi su questa strada”.
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