Si chiama Seabin ed è il settimo installato in Toscana. Lavora no stop e riesce a fermare anche i frammenti più subdoli, quelli che non si vedono.
di Iacopo Ricci
BARBERINO DI MUGELLO (Fi) – Raccoglierà le microplastiche nell’invaso che rappresenta la maggiore riserva idrica di tutta l’area metropolitana di Firenze, Prato e Pistoia.
È arrivato ieri al lago di Bilancino Seabin, il cestino che, galleggiando a pelo d’acqua, cattura i rifiuti, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l’acqua filtrata. Non va dimenticato infatti che molto più subdola della plastica che vediamo è quella invisibile, che finisce in mare trasportata dai fiumi e si accumula negli organismi viventi.
Il cestino galleggiante è stato installato presso il nuovo pontile galleggiante appositamente costruito. E’ in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, pompa fino a 25.000 litri d’acqua all’ora, è facile da svuotare e da pulire. Rientra nella campagna “Un mare di idee per le nostre acque” di Coop e LifeGate, che per il 2021 ha l’obiettivo di collocare sul territorio nazionale 34 nuovi Seabin – che si aggiungono ai 12 già posizionati nel 2020 – nelle acque di mari, fiumi, laghi per ridurre l’inquinamento da plastica e microplastiche.
Quello di Barberino di Mugello è il settimo Seabin collocato in Toscana nell’ambito di questa campagna: gli altri sei sono già in funzione alla Società Canottieri di Firenze, presso il Circolo Arci Pesca Nazario Sauro di Livorno, nella darsena comunale di Castiglione della Pescaia, presso il Polo Nautico di Viareggio, a Marina di Capraia e al porto turistico di Marina di Pisa.
Grazie ai Seabin posizionati in Toscana sono stati raccolti finora 1.500 chilogrammi di rifiuti galleggianti, equivalenti al peso di oltre 100.000 bottiglie di plastica da mezzo litro.
Naturalmente questi cestini non risolveranno il gigantesco problema della plastica in mare: secondo una ricerca coordinata da Greenpeace nel Tirreno 7 pesci su 10 hanno mangiato plastica. Lanciano però un segnale importante. Molto dipenderà da un cambiamento radicale delle nostre abitudini e anche delle nostre scelte di consumo. Prima lo capiremo e meglio sarà.
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