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MultiUtility Toscana, i comitati chiedono referendum e partecipazione

Un presidio sotto al Comune di Pistoia.
Un presidio sotto al Comune di Pistoia.

Sabato 12 novembre a Prato hanno dato vita a un’assemblea pubblica per chiedere un referendum che permetta ai cittadini di esprimersi.

 

Redazione
14 novembre 2022

PRATO – Nonostante il parere positivo della maggioranza delle amministrazioni toscane al percorso di fusione di Alia, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana che dovrebbe portare alla nascita di una MultiUtility di servizi pubblici (acqua, rifiuti, luce e gas), la questione sembra essere tutt’altro che archiviata ed è stata al centro di un’assemblea pubblica sabato 12 novembre al Cinema Terminale di Prato, organizzata dall’Osservatorio Ambientale di Prato e aperta a cittadinanza, associazioni e comitati che operano nel territorio della Piana.

All’appuntamento sono intervenuti Rossella Michelotti, Fabio Bracci e Sergio Benvenuti del Coordinamento No MultiUtility, formato da diverse realtà tra le quali il Forum Toscano dei Movimenti per l’acqua, l’Osservatorio Ambientale Pratese e ABC Alleanza Beni Comuni di Pistoia. Al centro della discussione l’iniziativa referendaria intrapresa dalle associazioni pochi giorni prima dell’ultimo Consiglio comunale, con l’obiettivo di ottenere un pronunciamento di una commissione referendaria che possa permettere alla cittadinanza pratese di esprimere la propria opinione sulla nascita della MultiUtility.

Nei giorni scorsi le associazioni avevano fatto ricorso al difensore civico territoriale affinché fosse valutata l’invalidità dell’atto dopo che il Comune di Prato non aveva risposto alle osservazioni inviate circa una consultazione pubblica. Secondo i comitati “l’interesse dell’amministrazione comunale non è volto alla rappresentanza, alla cura della comunità e alla sua partecipazione ma è rivolto all’interesse finanziario rappresentato dall’incremento dei dividendi che saranno percepiti”.

Sull’operazione manca ancora l’avallo della Corte dei Conti che potrebbe ravvisare perplessità simili a quelle espresse anche da alcuni Comuni rispetto ai criteri di valutazione adottati per la fusione. “Esiste un’anomala sopravvalutazione di circa 45 milioni di euro della partecipazione fiorentina a scapito di quelle degli altri Comuni – dichiarano le associazioni – fra i quali Prato risulta quella più penalizzata con una perdita di valore di 8,8 milioni di euro”.

I comitati sottolineano che la svendita in borsa dei servizi essenziali espone la cittadinanza alle speculazioni sulle tariffe e finisce per espropriare le comunità delle prerogative decisionali senza migliorare la qualità dei servizi erogati a costi ragionevoli”. L’Osservatorio Ambientale di Prato ha chiesto all’amministrazione di dare una celere risposta alla richiesta di referendum, avvenuta attraverso una raccolta firme protocollata il 12 ottobre e alla quale sembra non essere ancora pervenuta risposta: Il processo partecipativo pratese non è stato chiaro e trasparente, abbiamo visto un disinteresse da parte dell’Amministrazione ad avviare un confronto con la cittadinanza”.

Il percorso referendario è molto lungo e richiede mesi per la raccolta di migliaia e migliaia di firme, rischia dunque di vedere la luce quando la MultiUtility sarà già operativa, ma l’Osservatorio Ambientale di Prato nel frattempo ha attivato il difensore civico per denunciare “il mancato rispetto dei tempi delle osservazioni da parte del Comune”.

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