La causa – accusa l’associazione – sono interventi di manutenzione idraulica condotti senza criterio “infliggendo il colpo di grazia a corsi d’acqua già in sofferenza”.
SOVICILLE (Si) – L’operato dei Consorzi di Bonifica finisce periodicamente nel mirino degli ambientalisti. L’accusa è quella di ripulire gli argini di fiumi e torrenti in maniera troppo sbrigativa e disinvolta, danneggiando l’ecosistema fluviale.
Questa volta la denuncia arriva dal WWF Toscana e riguarda la grave moria di pesci che si è verificata tempo fa nel torrente Sorra (Si). Causata, secondo l’associazione, da un improvvido intervento di manutenzione da parte del Consorzio di bonifica Toscana 6.
“Ancora una volta – scrive il Wwf in una nota – un taglio indiscriminato della vegetazione lungo un corso d’acqua minore ha portato a gravi conseguenze. Si è infatti registrata una gravissima moria di pesci dovuta con ogni probabilità alla trinciatura di arbusti ed erbe finiti nella già scarsa e poco ossigenata acqua del torrente. Inoltre il taglio di piccoli alberi e della vegetazione delle sponde, togliendo tutta l’ombra, ha innalzato la temperatura dell’acqua”.
Si tratterebbe secondo il Wwf dell’ennesima dimostrazione di leggerezza “in un luogo scarsamente abitato, nel quale il torrente subisce già i danni di un’agricoltura intensiva, con notevoli problemi dovuti alle captazioni delle sue acque e agli scarichi di acque reflue. Ci chiediamo con quale criterio e diritto il Consorzio abbia deciso di intervenire in un luogo naturale, quali studi abbia redatto prima dell’intervento, se c’era la possibilità di evitare questo massacro di pesci e probabilmente di altri animali”.
Tanto più, sottolinea l’associazione, che la qualità ecologica dei corsi d’acqua in Toscana è tutt’altro che buona – solo il 28% dei corsi d’acqua analizzati nel 2016 ha uno stato ecologico “buono” o “elevato” e niente viene fatto per migliorarla “infliggendo ai corsi d’acqua colpi di grazia con le cosiddette “manutenzioni” idrauliche. Rimaniamo ancora una volta sgomenti di fronte a quella che appare con evidenza come ignoranza di fondo di leggi e direttive e come una totale mancanza di buon senso e di professionalità, senza giustificazioni neanche dal punto di vista idraulico. Segnaliamo questo nuovo scempio al Corpo dei Carabinieri Forestali, alla Polizia provinciale, ad Arpat e ai Comuni interessati, perché svolgano il loro ruolo di controllo e di verifica su questo ennesimo danno ambientale”.
Fonte: WWF Toscana
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