Alessandro Torlai (Irriducibili Liberazione Animale): “Scelta incomprensibile. Anche il cibo per cani e gatti rientra tra i generi di prima necessità”.
di Marcello Bartoli
MONTEVARCHI (Ar) – Con i buoni spesa finanziati dal Governo e distribuiti dai Comuni alle famiglie in difficoltà, a Montevarchi non ci si può comprare il cibo per cani e gatti, pena la restituzione di quanto erogato.
Suona strano, visto che i negozi che vendono cibo per animali sono fra quelli – considerati di prima necessità – che hanno avuto il permesso di rimanere aperti in questo periodo di emergenza sanitaria.
E così le associazioni animaliste insorgono. “Sembra che nei quasi 8.000 Comuni italiani solo 4 abbiano deciso di agire così, il che la dice lunga su certe gestioni” è il commento di Alessandro Torlai, presidente dell’associazione Irriducibili Liberazione Animale. Che non ha perso tempo e ha scritto al sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini, che è anche presidente della provincia di Arezzo, chiedendo che l’amministrazione ci ripensi.
Ecco di seguito il testo della lettera:
“Ho appreso dalla stampa nei giorni scorsi che il vostro Comune ha deciso, con i buoni spesa sovvenzionati dal Governo, di vietare di poterci acquistare cibo per gli animali, credo sia rivolto a quelli domestici.
Fra i negozi considerati di prima necessità che sono rimasti aperti in questo periodo di emergenza sanitaria ci sono quelli che vendono cibo per animali.
Molte persone e famiglie nelle proprie case hanno animali domestici come cani e gatti, considerati da compagnia, direi anche compagni di vita.
Sinceramente non capisco la sua e vostra scelta, perché vietare di comprare cibo per questi animali, forse il Governo ha dato tale indicazione?
Vorrei sottoporle una riflessione: se le persone che si trovano in difficoltà economica non hanno soldi per comprare cibo ai propri animali fra di loro ci potrebbe essere qualcuno che prende una brutta decisione e li abbandona.
Con l’abbandono degli animali si andrebbe a incentivare il randagismo che invece va combattuto con tutti i modi lecitamente possibili, anche consentendo a chi è in difficoltà economica di poter comprare il cibo.
Gli animali abbandonati sul territorio comunale, ad esempio i cani, come ben saprà, vanno recuperati e portati in canile, da lì devono essere mantenuti dal Comune che poi prende soldi dai cittadini.
Gli animali incustoditi potrebbero anche provocare incidenti stradali.
Questa è solo una riflessione, non tutte le persone per fortuna abbandonano animali.
La invito a ripensare alla vostra scelta sul divieto, consentendo a chi si trova in difficoltà economica di poter comprare cibo per i propri animali domestici con i buoni spesa messi a disposizione dal Governo.
La ringrazio per l’attenzione e attendo gentilmente risposta.
Cordiali saluti
Alessandro Torlai”
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