Si è conclusa la seconda fase dell’indagine condotta da Arpat. L’agenzia regionale: “Servono altri campionamenti, ancora presto per definire i confini dell’area contaminata”.
di Marcello Bartoli
MONSUMMANO TERME (Pt) – ARPAT, l’Agenzia regionale toscana per la protezione ambientale, fornisce nuovi dati sui pozzi inquinati nell’abitato di Monsummano Terme.
La prima fase dell’indagine con l’analisi di 15 pozzi si era conclusa a febbraio. Il 10 marzo sono stati campionati altri sei pozzi privati all’interno dell’area dove un’ordinanza del sindaco ha proibito di attingere acqua, in particolare nella zona a sud di via Paradiso, per cercare di definire i confini dell’area interessata dalla contaminazione.
I risultati confermano quello che ci si aspettava: anche questi nuovi pozzi sono contaminati da trielina. “I risultati analitici – informa una nota dell’agenzia – confermano la contaminazione da solventi clorurati, in particolare tricloroetilene (trielina), della falda sotterranea compresa tra 10 e 30 metri, con livelli più alti nelle zone adiacenti al fosso Candalla, che si riducono allontanandosi da questo in direzione ovest”.
Ricordiamo che tutto era iniziato lo scorso gennaio con la scoperta in due pozzi di concentrazioni di cloruro di vinile – che deriva dalla degradazione della trielina – molto superiori alla soglia consentita. L’inquinamento di alcuni pozzi a Monsummano Terme causato da trielina e suoi derivati è noto da tempo. Quello che preoccupa è che mentre l’inquinante primario, la trielina, è da anni in diminuzione il suo derivato, il cloruro di vinile monomero (CVM), sta aumentando e secondo le previsioni di Arpat potrebbe aumentare ancora negli anni a venire.
I risultati ottenuti finora, spiega l’agenzia, non permettono ancora di definire in modo preciso il limite dell’area contaminata. Per questo, prosegue la nota, “risulta necessario continuare l’indagine con la ricerca di ulteriori pozzi da campionare, sia nella zona già compresa nell’area oggetto dell’ordinanza, a sud di via Paradiso, che intorno al fosso Candalla, in direzione sud, al di fuori dell’area dell’ordinanza sopra richiamata”.
E per quanto riguarda la tempistica, vista la situazione di emergenza sanitaria “la nuova indagine sarà condotta non appena ci saranno le condizioni per individuare i nuovi pozzi ed effettuarne il campionamento”.
Qui la Mappa interattiva con i risultati di tutti i campionamenti.
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