Un progetto della Regione Toscana insieme a Università di Firenze, Consorzio Lamma – Cnr e Protezione Civile. Una tecnologia all’avanguardia che permette di prevenire il dissesto idrogeologico.
In che modo si deforma il terreno, dove e in quali tempi. In Toscana è possibile saperlo e in questo modo intervenire con la prevenzione per anticipare frane, smottamenti o dissesti e diminuire i rischi. Prima Regione in Italia, la Toscana ha finanziato (650mila euro dalla fine del 2016 a oggi) un progetto di monitoraggio continuo delle deformazioni del terreno tramite interferometria radar satellitare.
Le attività sono seguite dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze (professori Nicola Casagli e Federico Raspini) in collaborazione con il Consorzio LaMMA (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile), partner del progetto, che si occupa della creazione di una applicazione web per la rappresentazione e diffusione dei dati elaborati, e la partecipazione del Dipartimento nazionale di Protezione Civile.
Ciò che è stato fatto finora mantiene carattere sperimentale per i prossimi due anni, in modo da verificare i risultati. Dopodiché sarà reso strumento ordinario di monitoraggio. L’interferometria radar satellitare rappresenta lo strumento più all’avanguardia per la misura degli spostamenti superficiali e consente l’individuazione, la mappatura e l’analisi di quelle aree interessate da deformazioni connesse a fenomeni di dissesto idrogeologico come frane e subsidenza indotta da pompaggi della risorsa idrica o legata allo sfruttamento della risorsa geotermica. Questi dati possono essere utilizzati anche per tenere sotto controllo porti, strade, ponti, cavalcavia e viadotti, per valutare la stabilità degli edifici e controllare fenomeni di instabilità in aree di cava.
Fonte: Regione Toscana
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