Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma
di Laura Lop
Un concetto partorito dalla geniale mente di Antoine – Laurent de Lavoisier, biologo, filosofo, conosciuto anche come il ‘padre della chimica’, vissuto in Francia nel diciottesimo secolo. Una legge osservabile nei cicli naturali così come perfettamente applicabile all’attualissimo tema dell’economia circolare.
Si fa un gran parlare dell’urgente necessità di modificare il nostro stile di vita, partendo, che ci piaccia o meno, da un fattore inconfutabile: viviamo su un pianeta che dispone di risorse limitate e spesso non riproducibili. Tanto per citarne un paio, carbone e petrolio.
Sappiamo che ogni anno l’overshoot day, ovvero il giorno in cui consumiamo tutte le risorse disponibili della Terra su base annua, si manifesta con crescente anticipo; quest’anno alcune città americane hanno esaurito la quota annua già a partire dalla fine del primo trimestre.
Anche volendo continuare a sottovalutare il problema quantitativo, l’estrazione dei materiali dal sottosuolo è fortemente impattante e contribuisce ai cambiamenti climatici, oltre a essere sotto il profilo sociale la scintilla di conflitti armati e migrazioni umane.
La connessione tra ambiente, clima e sopravvivenza è un evidente dato di fatto. Non più élitario interesse di pensatori, né drastico balzo fuori dalla società di eremiti o alternativi fricchettoni, trovare un equilibrio pacifico con il pianeta è oramai materia politica.
Dalla Comunità Europea ai governi locali, il dibattito su come passare da un’economia lineare a un’economia circolare è acceso. La sfida è accelerare i tempi, limitare i danni e far nascere da questa crisi ecologica e umanitaria un nuovo modello di sviluppo, più votato all’essere anziché al consumare, al custodire anziché buttare, al riusare anziché ricomprare.
Basterebbe osservare la Natura, la nostra più nobile maestra che ci insegna il concetto dell’essenziale, del quanto basta, della stagionalità che risuona con i nostri ritmi metabolici, senza sprechi, senza avidi accumuli.
Se è vero che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce, questa rubrica vorrà raccontare di quei germogli sparsi che stanno nascendo, di quelle piccole realtà e buone pratiche che coniugano economia, innovazione ma anche riscoperta delle tradizioni con rispetto per la Madre Terra, in un’ottica rigenerativa per l’appunto circolare, dando il giusto valore alle risorse per noi vitali.
Lavoisier ha condiviso con tanti incompresi visionari del passato una fine drammatica; mettere in dubbio un sistema – seppur malfunzionante – è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo… ed è così che poi si innescano cambiamenti ed evoluzioni.
Laura Lo Presti vive sulle colline del Montalbano, circondata dalla Natura e dai suoi gatti. Attivista ambientale per passione, collabora con il Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori (www.rifiutizerocapannori.it) e con Ekoe società cooperativa (www.ekoe.org) per la commercializzazione di stoviglie e imballi ecologici.
E hanno avuto buon fiuto a concederti questo spazio!
Mi auguro che questo nuovo germoglio cresca forte e vigoroso portando frutti e semi vicino e lontano.
Grazie infinite per questa attenta e accorata riflessione..attendo il seguito!
Marianna.