Entra nel vivo il progetto ‘Focus’ che trasforma uno dei rifiuti più dannosi in substrato per piante ornamentali. Capofila l’Università di Pisa.
Redazione
24 dicembre 2022
CAPANNORI (Lu) –Rosmarino, salvia, Tradescantia (erba miseria). Le prime piantine nate dal riuso dei mozziconi di sigaretta sono state messe a dimora a Capannori, di fronte al Municipio. Accanto all’aiola un cartello con la scritta ‘Grazie dei fiori. No mozziconi a terra’
È entrato nel vivo ‘Focus’ (Filter of Cigarettes reUse Safely), un progetto sperimentale unico nel suo genere in Italia nato per dare una seconda vita ai micidiali mozziconi di sigaretta trasformandoli in substrato inerte per la coltivazione di piante ornamentali e arbusti.
Una sperimentazione del genere non poteva partire che dalla prima città italiana ad aderire alla Strategia Rifiuti Zero. Il Comune ha dislocato sul territorio 22 raccoglitori dove i cittadini possono gettare i mozziconi, che vengono ritirati dal gestore dei servizi ambientali e poi trasportati fino al laboratorio dell’Università di Pisa per essere trattati.
Può sembrare poca cosa ma non lo è. Piccoli ma altamente inquinanti, in quanto non biodegradabili, i mozziconi di sigaretta rappresentano tra il 22% e il 36% di tutti i rifiuti visibili e ogni anno circa un milione di tonnellate finiscono nell’ambiente.
‘Focus’, che nel 2021 ha vinto la quarta edizione del Premio di eccellenza nazionale “Verso un’economia circolare” promosso da Fondazione Cogeme, prevede che grazie a un’innovativa procedura i mozziconi di sigaretta da rifiuto altamente inquinante vengano trasformati in substrato inerte, cioè una base biodegradabile per la coltivazione di piante ornamentali e arbusti. E poiché nell’economia circolare non si butta via niente, dai residui della lavorazione dei mozziconi, usando particolari alghe, si otterrà una biomassa per la produzione di biocarburanti.
Il progetto è promosso dal Centro Interdipartimentale “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa (capofila) in collaborazione con il Comune di Capannori, il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Pisa e Ascit servizi ambientali, con il cofinanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Ora si proseguirà mettendo a dimora altre piante in spazi pubblici di Capannori per poi procedere nei prossimi due-tre anni alla prototipazione di tutto il processo ed entrare in fase pre-industriale. A questo scopo il ministero dell’Università e della Ricerca ha finanziato una borsa di dottorato di ricerca e un posto di ricercatore, entrambi della durata di tre anni, presso l’Università di Pisa.
“La fase sperimentale di laboratorio ha dato indicazioni utilissime sulla concreta possibilità di utilizzare i mozziconi di sigaretta, opportunamente trattati, come substrato per la crescita di piante ornamentali – spiega il professor Lorenzo Guglielminetti dell’Università di Pisa, coordinatore del progetto – Contemporaneamente abbiamo isolato dei ceppi algali (la cui biomassa potrà essere usata per la produzione di biodiesel) in grado di depurare, anche se non ancora completamente, le acque reflue derivanti dalla pulizia dei mozziconi. Nei prossimi due-tre anni procederemo alla prototipazione di tutto il processo per entrare in fase pre-industriale. Credo che questo progetto sia un buon esempio di come dalla sinergia tra mondo della ricerca e pubbliche istituzioni si possano sviluppare pratiche di economia circolare”.
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