Sul convegno del 30 giugno a Montale le due associazioni ambientaliste: “Non siamo stati invitati e nemmeno annoverati tra i soggetti che si sono battuti per anni, soprattutto a livello locale”.
di Marco Beneforti, comitato per il WWF di Pistoia e Prato
Antonio Sessa, Legambiente Circolo di Pistoia
PISTOIA – Con un certo stupore apprendiamo dalla stampa locale che oggi, sabato 30 giugno, si riuniranno a Villa Smilea a Montale gli “stati generali dei comitati che dicono no agli inceneritori” e che verrà dato un “riconoscimento” alle “associazioni ambientaliste che si sono battute sul territorio contro gli inceneritori”.
A parte che WWF e Legambiente, le due storiche e più importanti associazioni ambientaliste italiane, non sono state nemmeno invitate a detta assise (ma questo ha poca importanza, dato che ognuno è padrone a casa sua), quello che troviamo più spiacevole e, se ci è consentito, più ingeneroso, è non averci annoverato tra i soggetti che si sono battuti, soprattutto a livello locale, contro gli inceneritori.
Giova ricordare che il WWF, assieme a Italia Nostra e al Forum Ambientalista, è stato il primo firmatario del ricorso contro il progetto dell’inceneritore di Case Passerini a Firenze e che grazie al WWF in primis, a seguito della recente sentenza del Consiglio di Stato, è stata messa una pietra praticamente tombale sul predetto “termovalorizzatore”, un impianto che avrebbe fortemente impattato, con il suo potenziale di 198.000 tonnellate/anno di rifiuti bruciati, sul territorio circostante, da Firenze fino a Prato e Pistoia, passando per Montale.
Giova soprattutto ricordare che Legambiente Pistoia ha promosso dei ricorsi (per gli sforamenti dell’impianto), costituendosi come parte civile, contro l’inceneritore di Montale, vincendo la causa. Non solo. L’associazione si è costituita parte civile anche in un altro ricorso tutt’ora in via di procedimento.
Stiamo parlando di atti giuridici formali e non di chiacchiere. Quindi sarebbe stato corretto e carino, non dico invitarci, ma quanto meno menzionarci.
Sappiamo benissimo che fare le battaglie per l’ambiente comporta molti più oneri che onori ma ogni tanto avere, non diciamo un riconoscimento, ma almeno un attestato di stima, male non farebbe.
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