La Città Metropolitana di Firenze e la Regione Toscana hanno la grande occasione di poter diventare un modello positivo non solo per l’Italia ma per il mondo intero.
a cura del Comitato Mamme NO Inceneritore ONLUS
SESTO FIORENTINO (Fi) – Sono passate diverse settimane dalla pubblicazione della Sentenza del Consiglio di Stato che ha messo la parola fine al lungo e dibattuto progetto dell’inceneritore di Firenze, e oggi sentiamo la necessità di condividere alcuni pensieri e valutazioni sulla sentenza, sulle dichiarazioni di questi giorni e sul futuro.
Come Mamme NO Inceneritore ci siamo battute con forte determinazione fin dalla nascita del comitato. In questi tre anni di lotta e di fatica non abbiamo mai chiuso la porta a nessuno e abbiamo sempre chiesto e ribadito la nostra disponibilità a un confronto, anche serrato e tecnico, con le istituzioni. Purtroppo le risposte sono sempre state negative, adducendo scuse che vanno dal semplice “oramai è già tutto deciso”, passando per il classico “io non posso farci nulla”, fino alle falsità quale ad esempio “l’inceneritore è inevitabile”.
In questi anni la sensibilità in tema di rifiuti è cambiata molto, anche grazie all’incredibile lavoro messo in moto da noi e dagli altri comitati, cittadini e associazioni ambientaliste. Alcune amministrazioni sono cambiate, altre hanno mutato decisamente idea e infine altre ancora hanno capito che la ricetta “proposta” dal gestore non funzionava più e minava il rapporto di fiducia e responsabilità che ci deve essere tra istituzioni e cittadini.
Noi l’abbiamo sempre detto e le esperienze dei tanti Comuni virtuosi in Italia ne sono la prova. Per risolvere il problema dei rifiuti in Toscana bisogna partire dalla testa, non dalla coda: i rifiuti vanno diminuiti, differenziati, riciclati e riusati.
Siamo contentissime che molti sindaci stiano evolvendo in tal senso e che un numero sempre maggiore di amministrazioni toscane stiano sperimentando direttamente gli effetti positivi derivanti dall’applicazione delle buone pratiche. Siamo anche orgogliose di aver fatto parte di quel movimento che culturalmente ha portato diversi esponenti delle istituzioni toscane, tra cui il presidente Enrico Rossi, a invertire decisamente rotta. Al presidente, cui da tre anni chiediamo un incontro, rinnoviamo l’appello per l’apertura di un tavolo di confronto e analisi delle alternative con il supporto di cittadini e tecnici esperti.
In questa fase cosi delicata e di conflittualità, anche istituzionale, ci sentiamo di lanciare un forte appello al Presidente a rendere pubblico, trasparente e partecipato il processo decisionale che porterà al varo del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti. Per raggiungere e superare gli obiettivi regionali, riteniamo che sia necessario aprire una seria riflessione sui dirigenti che in questi ultimi vent’anni hanno amministrato le società di gestione dei rifiuti dell’ATO Toscana Centro. In particolare facciamo riferimento agli ex-dirigenti di Quadrifoglio, e ora ai vertici di ALIA e di Qthermo (società che doveva costruire e gestire l’inceneritore di Firenze), come pure alle dirigenze degli stessi ATO che in tutti questi anni hanno dimostrato di non credere in un’economia circolare e anzi in più occasioni hanno bloccato lo sviluppo di strategie che puntassero su Raccolta Differenziata, recupero dei materiali e diminuzione dei rifiuti per abitante.
Noi crediamo che l’ATO Toscana Centro e le società di gestione dei rifiuti si debbano dotare di amministratori che sposano a pieno la filosofia dell’Economia circolare e di consulenti che hanno esperienze pratiche positive nelle gestione dei rifiuti in altri Comuni italiani.
Questa vittoria per noi è un punto di partenza, vogliamo finalmente veder realizzato un servizio degno di questo nome, che veda raccolta porta a porta con tariffazione puntuale, in un Distretto del Riuso e Riciclo, e fabbriche di recupero delle materie prime seconde. Un sistema che incontri le responsabilità dei cittadini, degli amministratori e dei gestori e le responsabilità dei produttori di imballaggi, dei distretti industriali (vedi tessile e carteceo), etc.
La Città Metropolitana di Firenze e la Regione Toscana hanno la grande occasione di poter diventare un modello positivo non solo per l’Italia ma per il mondo intero. L’inceneritore, lo dice il Consiglio di Stato, non si farà e per questo chiediamo di non perdere altro tempo. Siamo convinti che la Regione Toscana, lavorando bene e facendo sistema, possa fare a meno di qualsiasi inceneritore e progressivamente anche delle discariche.
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