In provincia di Massa Carrara distrutte le coltivazioni di pesche, mele, pere, uva e olive. Coldiretti: eventi estremi ormai sono la norma.
Redazione
20 agosto 2022
MASSA CARRARA – Si fa sempre più pesante la conta dei danni all’agricoltura dopo la tromba d’aria e le violente piogge che si sono abbattute sulla provincia di Massa Carrara nella giornata del 18 agosto. La zona più colpita è quella che va dalla costa di Marina di Massa e Marina di Carrara fino ad Antona e alla Lunigiana. Un colpo durissimo per una produzione agricola già ridotta del 30% a causa della prolungata siccità.
A lanciare l’allarme è Coldiretti che ringrazia la Regione Toscana per aver dichiarato lo stato di emergenza regionale per gli eventi metereologici estremi tra il 15 ed il 18 agosto, condizione indispensabile per eventuali risarcimenti.
“Le forti raffiche di vento unite alla fortissima pioggia hanno provocato danni a tutte le principali coltivazioni – informa Coldiretti – dalla viticoltura del Candia con interi filari di grappoli ormai pronti per essere vendemmiati “strappati” dalle viti all’olivicoltura e alla frutticoltura con il mix di pioggia e vento che ha scaraventato a terra le olive compromettendo la prossima annata già colpita dalla siccità, così come i frutti di stagione, in particolare pesche, mele e pere.
Interminabile la lista di orti devastati dalla tromba d’aria. Disperse decine di famiglie di api sulle montagne di Massa mentre non si contano i rami degli alberi da frutto spezzati. Il maltempo non ha risparmiato nemmeno le serre, diverse quelle scoperchiate, i tetti dei ricoveri attrezzi e gli agriturismi che ospitano in questi giorni molti turisti”.
Secondo Coldiretti Massa Carrara “siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.
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