Non è vero che non si potrà coltivare mais o grano: basterà spostare le colture in altri campi. E sono previste esenzioni, come le piccole aziende e quelle biologiche.
di Sandro Angiolini
22 ottobre 2023
Questa settimana ho scelto di commentare due notizie abbastanza diverse tecnicamente e come potenziali impatti ma accomunate dal tema che affrontano (i campi) e dalla loro origine (l’Unione Europea). Entrambe sono esempi di (negative) tendenze già viste in passato. Vediamo perché.
La prima riguarda un presunto “divieto imposto dall’Unione Europea di coltivare mais e grano per tutto il 2024 in Valpadana e in Puglia”. La notizia è apparsa su numerosi media italiani ed ha ovviamente provocato un certo scalpore. Non è la prima volta che la UE viene accusata dei misfatti più disparati (ricordo una polemica anni fa sulla presunta cancellazione della celebrazione del Natale) e anche questa è in buona parte una bufala:
– innanzitutto non è una notizia nuova: già dal settembre 2022 si sapeva che, nell’ambito di una riforma della Politica Agricola Comunitaria (che ogni anno destina al sostegno del settore agricolo svariati miliardi di euro), sarebbe entrata in vigore una norma per limitare la “monosuccessione” delle principali colture sullo stesso terreno. Questo per ridurre i rischi che tale pratica comporta per la salute del terreno e delle acque (se si ripete la stessa coltura tendenzialmente si diminuisce la biodiversità, si esaurisce la fertilità naturale e si creano le condizioni per un aumento del consumo di pesticidi necessari per combattere le infestanti);
– non è vero che non si potrà coltivare mais o grano: basterà farlo su superfici che l’anno prima non erano destinate alle stesse piante. Per intenderci, un agricoltore potrà seminare grano là dove prima c’era mais e viceversa;
– gli articoli che ho visto non citano il fatto che da questa norma sono esentate: le aziende biologiche (in Italia pari al 19%, in Toscana circa il 35%), le aziende poste in zone montane, le piccole aziende, quelle che producono mais per alimentare i propri animali, etc.
Insomma, è la solita notizia a effetto che trova un colpevole (UE) e crea sostanzialmente disinformazione e inutili paure tra le persone. Vi ricorda qualcosa?
La seconda notizia invece riguarda i campi artificiali di gioco, quelli per intenderci dove si gioca a calcio, calcetto, etc. La UE ha deciso di bloccare la vendita di alcuni materiali che li costituiscono perché sono a base di microplastiche che tendono a disperdersi pericolosamente nell’ambiente con l’uso dei campi stessi. Per gli impianti pre-esistenti i loro gestori avranno fino a otto anni di tempo per smantellarli e sostituirli con altri che siano fabbricati con sostanze meno inquinanti.
Il punto è proprio quest’ultimo: le alternative, tecnicamente parlando, ci sarebbero già ma sul mercato o costano un po’ di più oppure si fa fatica a reperirle. Con il risultato che viene normalmente preferita l’opzione più tradizionale (e nociva per l’ambiente e la salute). Purtroppo si tratta di un meccanismo che tende a ripetersi in molti settori e proprio per questo occorre che, periodicamente, le norme vengano aggiornate e che ci si avvii verso una conversione del quadro esistente per poter arrivare a un contesto migliore. I populisti che se ne lamentano dimenticano sempre che così correremo molti meno rischi.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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