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L’Europa si preoccupa di ridurre i pesticidi in agricoltura, o forse no…

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La Sant’Anna di Pisa annuncia un seminario sul tema finanziato dall’Unione Europea ma le politiche comunitarie appaiono contraddittorie.

 

di Marcello Bartoli
10 gennaio 2025

PISA – Il progetto FORTUNA (Future Innovation for Pesticide Use Reduction in Agriculture) è un’iniziativa triennale avviata a gennaio 2024 finanziata dall’Unione Europea. Il suo obiettivo principale è identificare le sfide future della ricerca nell’ambito della strategia europea Farm to Fork che mira a ridurre del 50% l’uso dei pesticidi chimici e i rischi derivanti per la salute umana.

Il progetto vuole esplorare e analizzare metodi, strumenti e meccanismi per identificare approcci efficaci e strategie praticabili per ridurre la dipendenza degli agricoltori dai pesticidi chimici e i rischi associati al loro utilizzo, aprendo la strada a pratiche agricole innovative senza pesticidi che garantiscano al contempo la competitività e la redditività economica dell’agricoltura europea.

Nel frattempo il gruppo di Agroecologia dell’Istituto di Scienze delle Piante della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha dato notizia di un seminario, di cui è co-organizzatrice, sulla riduzione dell’uso di pesticidi in agricoltura, il FORTUNA-T0P-AGRI Stakeholder Workshop, in programma martedì 18 e mercoledì 19 febbraio. L’evento è rivolto ai professionisti del settore agricolo come agronomi, consulenti agricoli, agricoltori, rappresentanti di consorzi/cooperative agricole. In lingua inglese, in presenza e gratuito, è aperto al pubblico previa selezione. Le registrazioni per la selezione scadono mercoledì 15 gennaio.

Non può che rendere felici sapere delle preoccupazioni dell’Unione Europea riguardo ai pesticidi. Allo stesso tempo viene anche da interrogarsi sulle ragioni del secco no arrivato da Strasburgo il 22 novembre 2023 al loro taglio del 50% entro il 2030. Gli stessi organi di ISDE Medici per l’Ambiente sono intervenuti  qualche mese fa con una petizione in collaborazione con Pesticide Action Network Europe e una lettera alla Commissione europea per vietare il Flufenacet, uno PFAS ultra-corto ritenuto molto pericoloso per la salute.

Inoltre lo scorso settembre circa 100 organizzazioni non governative, tra cui Greenpeace e ISDE, hanno chiesto all’Unione Europea di fermare “le scappatoie ipocrite, crudeli, ingiuste e intollerabili” che permettono alle aziende europee di arricchirsi esportando all’estero prodotti tossici vietati all’interno del mercato unico comune. È scandaloso che i divieti dell’Ue sulla vendita di prodotti tossici non vengano applicati quando questi sono destinati a Paesi extra-UE  ha dichiara Federica Ferrario di Greenpeace Italia.

Il paradosso è che queste pratiche commerciali elusive finiscono per danneggiare anche le cittadine e i cittadini europei. Come denunciato da Greenpeace Germania nel 2023, pesticidi tossici illegali in Europa ma venduti all’estero rientrano nel territorio europeo sotto forma di prodotti agricoli importati che contengono un mix di sostanze potenzialmente dannose per la nostra salute. Per usare un aforisma di Guido Morselli: “Negli uomini non esiste veramente che una sola coerenza: quella delle loro contraddizioni.”

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