Un’altra delle tante sentenze in tutta Italia favorevoli allo sviluppo rinnovabile. Ma moltissimo altro deve essere fatto per la decarbonizzazione della Toscana.
di Mauro Romanelli, presidente associazione Ecolobby
12 gennaio 2024
FIRENZE – Il Tar della Toscana dà ragione agli ecologisti seri che usano l’approccio scientifico e razionale e respinge i ricorsi infondati e inconsistenti contro il progetto di Parco eolico di Villore in Mugello.
L’ennesima sentenza che si aggiunge alle ormai innumerevoli dei Tar di tutta Italia assolutamente favorevoli allo sviluppo rinnovabile e che avevano già in precedenza liquidato con durezza le opposizioni vergognose e anacronistiche di Soprintendenze e comitati fuori della storia e della realtà.
Il parco del Mugello si farà e questa è una notizia importante, da festeggiare. L’eolico industriale è infatti necessario e imprescindibile per la transizione rinnovabile, come il fotovoltaico industriale a terra, l’eolico off shore, le comunità energetiche, la completa solarizzazione dei tetti pubblici e privati, l’efficientamento energetico degli edifici, l’elettrificazione di bus e auto, il passaggio a pompe di calore e cucine a induzione, la decarbonizzazione di trasporto navale, aereo, industria pesante e agricoltura, la geotermia a completa reiniezione dei fluidi, il biometano, gli accumuli elettrochimici, i bacini idroelettrici: di niente di tutto questo si può fare a meno, nemmeno per scherzo, con buona pace di chi favoleggia, senza avere idea dei numeri, che “bastano i pannelli solari nelle aree industriali dismesse, nelle periferie già degradate e le piccole comunità energetiche”.
Detto questo si deve in tutto e per tutto essere chiari: l’impianto di Villore e Corella in Mugello, diventato simbolico, quasi una linea del Piave, a causa delle opposizioni assolutamente prive di raziocinio e dai toni catastrofisti che hanno incendiato il dibattito, non può in alcun modo rappresentare nè un risultato minimamente bastevole, essendo la Toscana cronicamente indietro con l’installazione di nuovo eolico e fotovoltaico, nè affatto ascrivibile, purtroppo, nel novero degli esempi e delle vicende virtuose: infatti vedrà anch’esso la luce, purtroppo, a causa delle assurde peripezie e corse a ostacoli (che tutt’oggi, anche dopo questa sentenza, perdurano), in tempi di sei sette anni dopo la presentazione del progetto, tragicamente nella media di questo Paese poco serio, a fronte dei diciotto mesi della tempistica prescritta dalla Ue.
Oggi tiriamo dunque un sospiro di sollievo per una vittoria che però rappresenta molto meno del minimo sindacale: moltissimo altro deve essere fatto per la decarbonizzazione della Toscana.
Per finire, rivolgiamo un appello ai giornalisti e agli attori della comunicazione: fate il favore di non scrivere “il Tar respinge il ricorso degli ambientalisti”.
Gli ambientalisti hanno vinto, oggi, non hanno perso.
Chi si oppone alle rinnovabili chiamatelo annientalista, paesaggista, estetista, amico delle trivelle, fate un po’ come vi pare.
Ma ambientalista, vi prego, proprio no.
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