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Legambiente e Club Alpino Italiano contro il nuovo piano estrattivo sulle Apuane

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Il picco di Falcovaia (foto Legambiente)

L’ampliamento della cava delle Cervaiole comporterebbe l’estrazione di 550 mila metri cubi in 10 anni: “Ma saranno molti di più”.

 

Redazione

SERAVEZZA (Lu) – Apuane: ancora nel mirino la cava delle Cervaiole, nel Comune di Seravezza. Dopo la denuncia presentata da Apuane Libere (leggi qui l’articoloper abusi ambientali  che sarebbero stati commessi dalla ditta che la gestisce presentata, intervengono adesso all’unisono Legambiente Toscana e il Gruppo regionale Toscana del CAI (Club Alpino Italiano). Le due associazioni si dichiarano assai preoccupate per il nuovo piano estrattivo decennale presentato dalla ditta Henraux S.p.A. per la zona delle Cervaiole e hanno presentato delle osservazioni formali per sottolineare gli aspetti critici del progetto.

Intanto c’è l’impatto ambientale e paesaggistico. “Pur comprendendo gli aspetti economici e occupazionali legati all’attività dell’azienda – dichiarano CAI e Legambiente – non si può fare a meno di rimarcare quanto l’intera area, ben visibile dal litorale come da gran parte della Versilia più interna, sia già stata abbondantemente deturpata con tanto di alterazione del profilo montano, culminata nella distruzione del Picco di Falcovaia. Nel caso venisse approvato, il nuovo piano prevederebbe l’estrazione di ben 550 mila metri cubi in dieci anni ma in realtà una quantità complessiva ben superiore, considerando scarti e lavori di allestimento dei nuovi piazzali”.

Tutto questo avrà anche pesanti ripercussioni sul turismo montano, aggiungono le associazioni, oltre ai danni materiali per chi ha investito in attività ricettive e turistiche. Lo stesso Club Alpino Italiano ha fatto molto per queste montagne “realizzando la variante apuana al Sentiero Italia, costruendo un impianto di monorotaia e ristrutturando completamente il Rifugio Adelmo Puliti, uno dei posti tappa previsti, situato a breve distanza dall’area marmifera in questione e raggiunto dal sentiero 31 che proprio le cave delle Cervaiole hanno interrotto da ormai 20 anni e che verrebbe definitivamente cancellato con l’apertura dei nuovi fronti estrattivi”.

Ad essere preoccupate non sono soltanto le associazioni. Lo scrittore Paolo Cognetti, autore del best seller Le otto montagne, Premio Strega nel 2017, giudica l’eventuale approvazione del nuovo piano come “una scelta folle, cieca anche economicamente, perché si prediligerebbe il piccolo profitto immediato all’enorme profitto futuro di avere un paesaggio sano, integro, che sarà la più grande ricchezza per le generazioni a venire”, dicendosi nel complesso “davvero sconsolato, oltre che arrabbiato, per la situazione delle Apuane che seguo con attenzione”.

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