Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Le prime parole del nuovo ministro dell’Ambiente e il peso della burocrazia

Roberto Cingolani-ministro
Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani (foto da www.minambiente.it)

Con più competenze tecniche e meno cavilli l’Italia girerebbe meglio. Ma la tanto decantata semplificazione è ancora un miraggio.

 

di Sandro Angiolini

Il nuovo ministro all’Ambiente (pardon: alla Transizione Ecologica) Roberto Cingolani non è molto conosciuto, né particolarmente seguito dai principali media nostrani. Pochi giorni fa però ha rilasciato un’intervista dai toni assai chiari, sintetizzata da un eloquente sottotitolo: “Si fanno carte perfette e poi non si controlla il funzionamento”.
E ancora: “Il vero problema è che abbiamo fatto crescere in maniera ipertrofica la natura leguleia del nostro approccio. Noi pensiamo a fare appalti perfetti, carte perfette, poi nessuno va a vedere se la cosa funziona. Noi viviamo in un Paese che tende a fare molto controllo ex ante e poco controllo ex post. Non c’è mai un track record del risultato”.

A parte l’uso di un linguaggio tecnico e/o colto (ex-ante, track record, etc), la sostanza del suo discorso appare del tutto condivisibile: per far girare meglio l’Italia occorrono più competenze tecniche e meno cavilli burocratici, che spesso si nascondono dietro fumose argomentazioni giuridiche. Io stesso l’ho sperimentato quando ero un funzionario pubblico, e lo sperimento quasi ogni giorno come semplice cittadino.

Basta per esempio leggersi una a caso delle risposte che l’Agenzia delle Entrate ha fornito finora alle tante domande pervenute in merito all’applicazione del SuperBonus 110% sulla riqualificazione energetica degli immobili (uno dei temi più caldi questo periodo). In pratica, su 10 pagine di risposte 8 o 9 sono composte da lunghi prologhi/riepiloghi di norme/riferimenti vari e il parere vero e proprio si condensa in poche righe di testo. Mi e vi chiedo: ma è normale tutto questo nel Terzo Millennio? Come se non bastasse, la stessa Agenzia delle Entrate prevede che le domande siano spedite per PEC e firmate digitalmente: alla faccia della tanto decantata Semplificazione!

Ma torniamo al ministro Cingolani, che così concludeva il suo intervento: “Questo [un buon progetto di Recovery Plan] non lo puoi fare se l’aspetto tecnico [preso in considerazione] è solo quello normativo – legale. Il problema è che quando ci andiamo a scontrare con la struttura, il cui unico interesse è promulgare sé stessa e continuare ad esistere, io lì mi fermo”.
Parole sante. Ma ho il sospetto che se Cingolani continua così non durerà molto.

 

Sandro AngioliniOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.