Rinnovabili

Le comunità energetiche rinnovabili piacciono anche a Greve in Chianti

Monica Toniazzi, foto da profilo Facebook.
Monica Toniazzi, foto da profilo Facebook.

L’invito a farne parte è stato annunciato dall’assessora all’Ambiente Monica Toniazzi. Per aderire si può fare richiesta sul sito del Comune.

 

Redazione
20 febbraio 2025

GREVE IN CHIANTI (Fi) – Le comunità energetiche rinnovabili sembrano mettere tutti d’accordo, persino gli attivisti della coalizione TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione) che qualche settimana fa dichiaravano: “Un’amministrazione oculata e lungimirante dovrebbe obbligare le società proponenti a rivolgere i loro progetti esclusivamente in aree che escludono le speculazioni, evitando di impoverire il territorio, il suolo, la biodiversità e le economie locali. Dovrebbe inoltre incentivare alternative sostenibili come le comunità energetiche rinnovabili rispetto all’eolico “gigante”.

Una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è un soggetto giuridico non profit a cui possono aderire volontariamente persone fisiche, PMI, imprese, pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile. A tal fine una CER si dota di impianti di produzione per fornire ai suoi aderenti energia elettrica a prezzi migliori di quelli di mercato.

Ed è questo l’obiettivo che il Comune di Greve in Chianti si è posto con l’avvio del percorso per la costituzione di una comunità energetica finalizzata a produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile. L’invito a farne parte, rivolto a cittadini, imprese e organizzazioni no profit, è stato rinnovato attraverso la pubblicazione di una manifestazione di interesse annunciata dall’assessora all’Ambiente Monica Toniazzi: “I cittadini e le aziende che intendono aderire possono scegliere di rivestire ruoli diversi, si può contribuire come prosumer, consumatori e produttori a un tempo, dotati di un impianto collegato al proprio contatore con cui coprire il fabbisogno elettrico, cedendo alla comunità energetica l’energia in esubero. I soggetti interessati possono contribuire anche solo come consumatori e sono coloro che, non disponendo di un impianto proprio, consumano l’energia condivisa dagli impianti della comunità”.

Di questa nuova realtà possono far parte anche coloro che possiedono e mettono a disposizione della comunità energetica un lastrico o tetto per l’installazione di una parte dell’impianto di generazione diffusa, necessaria a coprire il fabbisogno di energia elettrica dello stesso titolare e della comunità, e i finanziatori interessati all’investimento per lo sviluppo. I membri possono utilizzare impianti messi a disposizione da soggetti esterni, che svolgono la funzione di producer (produttori). Gli impianti di produzione e accumulo destinati alla condivisione e realizzati da soggetti privati possono godere della detrazione fiscale (IRPEF) del 50% fino a un massimo di 96.000 euro. Per manifestare il proprio interesse a far parte della CER occorre compilare l’apposito modulo disponibile sulla rete civica del Comune.