Molto partecipato l’incontro a Colle di Val d’Elsa per parlare di geotermia, discariche, fiumi e specie animali a rischio: “A rischio il futuro del territorio”.
COLLE DI VAL D’ELSA (Si) – Molto partecipato l’incontro “Effetto cumulo” organizzato dal Comitato Difensori della Toscana che si è svolto sabato 26 gennaio. Presenti Italia Nostra, WWF, Legambiente, Rete dei Comitati per la difesa dei territori, Osservatorio Regionale del Paesaggio, Comitato Difensori della Toscana, ComitatoXRadicondoli e Comitato No Discarica Bulera.
Il presidente dei “Difensori della Toscana” Giovanni Menchetti ha sottolineato: “La concentrazione di attività e progetti ad elevato impatto ambientale su un’area tra la Val d’Elsa e la Val di Cecina sta mettendo a rischio il futuro del territorio. Molti progetti industriali vengono calati dall’alto, come ha ricordato anche Giovanna Limonta, in un’area già pesantemente sfruttata dalla geotermia industriale. E’ il caso dei progetti geotermici previsti nei pressi di Montecastelli Pisano e Masso delle Fanciulle”.
Luca Moda, del ComitatoXRadicondoli, ha parlato del progetto di centrale pilota “Lucignano” e della vicenda che riguarda la Renewem, società proponente l’impianto: “E’ stata messa all’asta giudiziaria fallimentare per ben tre volte senza nessun intervento da parte dei ministeri competenti per bloccare l’iter del progetto”.
Vittorio Pedrinazzi, del Comitato No Discarica Bulera, ha parlato del progetto di ampliamento della discarica di Bulera, situata nel bacino del Cecina, e della battaglia legale intrapresa dai cittadini che ne volevano la chiusura. Carlo Galletti, di Legambiente Valdera, ha illustrato con una relazione approfondita lo stato di fatto delle discariche presenti nei comprensori della Valdera, territorio interessato anche dalle attività di spandimento dei fanghi di depurazione: “In Valdera l’effetto cumulo si amplifica ulteriormente con l’arrivo di due progetti di sfruttamento geotermico”.
Claudio Greppi, rappresentante della Rete per la difesa dei territori e membro dell’Osservatorio Regionale del Paesaggio, nella sua relazione ha sottolineato: “Le criticità legate agli impianti geotermici non sono solo di tipo sanitario, le centrali di nuova progettazione deturpano il paesaggio”.
Per il sindaco di Casole d’Elsa, Piero Pii: “L’economia che in questi anni si è sviluppata nel Comune di Casole d’Elsa va nella direzione della salvaguardia del paesaggio”. Martino Danielli, presidente WWF Siena, ha ricordato: ” I nostri fiumi sono importanti dal punto di vista naturalistico, ricreativo, paesaggistico ma purtroppo il Consorzio di bonifica non tiene conto di questi valori e fa tagliare in modo massiccio la vegetazione arborea che costeggia i fiumi causando devastanti danni collaterali”.
Gigliola Freschi, del Comitato Difensori della Toscana, ha parlato del progetto del bacino artificiale di Pian di Goro, previsto dal Piano d’ambito dell’Autorità Idrica Toscana: “Si tratta di una grande opera di sbarramento da 6 milioni di metri cubi ipotizzata sul fiume Cecina, nel territorio comunale di Casole d’Elsa, dal costo di 90 milioni di euro”.
Sandro Piazzini, zoologo e ricercatore, ha illustrato le peculiarità naturalistiche della Media Val di Cecina elencando le 45 specie animali di interesse comunitario presenti: “Necessitano di essere tutelate, in un’area naturale dove la Regione ha autorizzato ricerca geotermica”. Presente all’incontro anche Mariarita Signorini, presidente nazionale di Italia Nostra, che a nome dell’associazione ha offerto supporto ai cittadini nelle future battaglie in difesa dell’ambiente. Monica Pecori, consigliere regionale del Gruppo Misto, ha concluso gli interventi aggiornando il pubblico sull’avanzamento della legge regionale sulla geotermia che sembra purtroppo, a giudizio dei comitati, non promettere molto dal punto di vista della difesa ambientale.
Fonte: Comitato Difensori della Toscana
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