Dopo il via libera della Regione Toscana al progetto: “Se avessero fatto anche solo un sopralluogo si sarebbero resi conto dei costi ambientali di tale scelta”.
VICCHIO, DICOMANO (Fi) – Dopo il via libera della Regione Toscana alla realizzazione del nuovo parco eolico tra Vicchio e Dicomano (leggi qui l’articolo) non si è fatta attendere la reazione delle associazioni e dei comitati contrari al progetto. Di seguito il loro comunicato.
La giunta regionale toscana, come ampiamente previsto, il 7 febbraio ha approvato la realizzazione dell’impianto eolico sul crinale mugellano, sicuramente senza aver mai visto in prima persona i luoghi oggetto degli interventi. Con toni trionfalistici annuncia che questo è un passo fondamentale per la produzione di energia rinnovabile in Toscana.
Se avessero fatto anche solo un sopralluogo si sarebbero forse resi conto dei costi di tale scelta: un pesantissimo impatto su un territorio estremamente fragile con grave danno a un ecosistema ancora intatto e con la perdita di un pezzo del paesaggio identitario del Mugello.
Non è un caso che Andrea Pessina, responsabile della Soprintendenza di Firenze – che ha espresso parere negativo e ricorrerà al Ministero dei Beni Culturali – si sia così espresso: “L’elemento fondamentale è stato un sopralluogo condotto con i miei funzionari e i Carabinieri forestali”.
Contestiamo titoli giornalistici come quello della Nazione “Energia per i mugellani” che falsano completamente la situazione: si insinua che l’energia prodotta sarà al servizio del Mugello mentre l’energia prodotta sarà riversata nella rete nazionale e i mugellani continueranno a subire gli stessi aumenti della bolletta di tutti gli altri italiani. I leggeri vantaggi concessi ai soli abitanti di Vicchio e Dicomano per 5 anni sono paragonabili a una campagna promozionale qualunque, fatta per ottenere superficiali consensi e nuova clientela.
Il sindaco di Vicchio ha dichiarato che la produzione eolica farà diminuire il prezzo dell’energia; ma il meccanismo attuale di formazione dei prezzi permette ai produttori di incamerare come extraprofitti la differenza di costo di produzione quando questo è inferiore alla media. Le energie rinnovabili sono un grandissimo business perché sono quasi esenti da rischi imprenditoriali e garantiscono margini crescenti di profitto per i gruppi privati.
Quindi il territorio mugellano verrebbe sacrificato a favore di interessi privati senza che la Regione si sia dotata di un serio piano energetico: stiamo assistendo all’approvazione di progetti semplicemente proposti dai privati senza alcuna discussione e un chiaro indirizzo politico. Il rischio è che questo sia solo l’inizio della colonizzazione del crinale così come pubblicamente dichiarato dalla lobby dell’eolico: è una strategia nascosta dei vertici regionali o è una drammatica improvvisazione?
E al colmo dell’ironia, proprio negli ultimi giorni, il Parlamento ha approvato il nuovo comma dell’art. 9 della Costituzione che prevede “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” e in materia di iniziativa economica privata, la norma esistente (art. 41 Cost.) viene integrata prevedendo che tale attività non possa svolgersi in modo da recare danno alla salute e all’ambiente. Al presidente Giani, all’assessore all’Ambiente Monni e a tutta la giunta domandiamo se, con l’atto approvato il 7 febbraio, ritengono di aver rispettato quanto tra breve verrà promulgato dal Presidente della Repubblica.
Il mancato rispetto delle leggi e delle normative in vigore è stata comunque una costante nell’iter istruttorio: a tal proposito confermiamo l’intenzione di voler procedere con il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
Italia Nostra Firenze, Club Alpino Italiano–Regione Toscana, Associazione Dicomanocheverrà, Associazione MugelloinMovimento, Comitato per la tutela del crinale mugellano, Associazione Atto primo Salute Ambiente Cultura
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