Difficile non pensare che non ci sia la regia delle multinazionali della chimica e dell’Oil and gas a manipolare e fomentare queste proteste.
di Mauro Romanelli, presidente associazione Ecolobby
29 gennaio 2024
Un movimento di agricoltori che scende in piazza perché contrario ai sussidi dell’Unione Europea per tenere i terreni a riposo.
Sinceramente, rimango basito.
Fare riposare i campi indennizzando gli agricoltori è una delle politiche più sacrosante ed ecologiche, sostenute storicamente da tutta la scienza, da tutto il mondo ecologista, dalle associazioni e i movimenti per l’agricoltura biologica e contadina.
È una politica per diminuire l’uso eccessivo della chimica – fertilizzanti, pesticidi -, limitare l’erosione dei suoli e per restituire alcune aree (ma non più del 4%, secondo i programmi Ue) agli ecosistemi naturali.
E comunque, gli agricoltori vengono pagati per non fare niente, il che di questi tempi non mi sembra esattamente una condizione drammatica per cui portare in piazza i trattori.
Di fronte all’assurdità di tale mobilitazione, e sentendo i toni tutti rivolti a contestare le (blande) politiche ecologiche della Ue (e considerando anche la straordinaria velocità con cui è nata questa ondata di proteste in pochi giorni), mi viene difficile non pensare che non ci sia la regia delle multinazionali della chimica e dell’Oil and gas a manipolare e fomentare queste proteste.
Sicuramente sarebbero loro a rimetterci da una diminuzione dell’intensità chimica dell’agricoltura.
E questi signori, di solito, non si fanno sottrarre i profitti così facilmente.
Forse nei salotti frequentati da lor signori si legge solo la repubblica e il corrierre dei piccoli, ci dica anche di che associazioni parla in modo da tenerle alla larga e che scienziati applaude, se acquista solo da Natura Si (oggi in mano alle Bonifiche Ferraresi) e se ha mai parlato con gli agricoltori Bio. La sua idea di lasciare tutti i piccoli agricoltori che urlano, a casa con qualche sussidio di contadinanza, è identica a quella del grande Bill. Che ci sia molta confusione tra chi critica coldiretti ma poi ne appoggia l’inno agli OGM è chiaro, ma che ci si meravigli che si scenda in piazza criticando le poltrone arrivate con Amazon, profuma di disinformazione incrociata a doppio avvolgimento e non va per nulla bene. A tra Poco da Mario Apicella
Oh Mario!
Ogni manifestazione di agricoltori mi emoziona, se poi diventa nazionale, internazionale, se arriva ai palazzi, anche di più, mi esalta, ma stavolta no.
Il disagio degli agricoltori è vero e antico, quindi una protesta contro il mercato, i prezzi bassi, i controlli, la burocrazia, i sindacati, era sacrosanta, ma attaccare la PAC perchè chiede il 4% dei terreni a riposo per 6 mesi o l’inserimento di una coltura da rinnovo per almeno 90 giorni dopo due anni di monocoltura, non è una battaglia giusta.
Noi bio lo abbiamo sempre fatto, anzi fatto sempre molto di più.
E’ giusto che adesso lo faccia anche chi fa intensiva se vuole contributi. Io la penso cosi.
E una battaglia per un agricoltura intensiva, con estremisti di destra infiltrati nei cortei tedeschi, non è una manifestazione contadina. Secondo me i contadini ci sono , ma non hanno capito.