Un ritorno reso possibile dal ripristino di una preesistente area umida di 25 ettari all’interno della riserva integrale del Palazzetto.
Redazione
17 aprile 2024
PISA – C’è un luogo speciale a San Rossore che in pochi conoscono. Ospita specie botaniche rarissime, piante maestose, paleo-dune alte 20 metri e ricoperte di vegetazione che raccontano l’evoluzione del territorio e della costa: è la riserva integrale del Palazzetto, una zona accessibile solo per la ricerca scientifica e la gestione ambientale. E proprio la consapevolezza del valore geo-botanico di quest’area ha contribuito a far nascere l’idea del Parco.
Un tesoro di biodiversità da maneggiare con cura. «Nell’ultimo periodo abbiamo investito per la conservazione di questa riserva situata nell’area a nord est della Tenuta di San Rossore, tra Sterpaia e Madonna dell’Acqua – spiega il presidente del Parco Lorenzo Bani – 140 ettari unici in Italia che ospitano due specie rarissime, definite relitti geografici: la felce florida (Osmunda regalis) e l’iperico delle torbiere (Hipericum elodes)».
Tutta la recinzione intorno al Palazzetto è stata restaurata nei tratti meno compromessi ma anche, dove necessario, completamente sostituita con nuovi steccati fatti di pali di castagno e rete metallica. Alta 2 metri, permette il movimento dei piccoli animali ma impedisce agli ungulati, dannosi per le delicate specie presenti, di entrare nella riserva. Con un doppio effetto positivo: la protezione ambientale di questi luoghi e anche delle zone agricole di Albavola e Campaldo che si trovano al di là della riserva.
Ma c’è stato un altro intervento importante: grazie alla collaborazione con il Consorzio di bonifica 4 basso Valdarno, è stata ripristinata la preesistente area umida di 25 ettari situata a fianco dei canali della riserva, anticamente chiamata Gazzaia. Dopo questo intervento l’airone cenerino è tornato a nidificare: solo quest’anno sono stati censiti 80 nidi con un totale di 200 pulli. «Continueremo a occuparci di quest’area che va gestita con particolare attenzione per la sua delicatezza e la sua importanza ambientale» conclude Bani. Sulla riserva del Palazzetto l’Ente Parco ha recentemente pubblicato un volume edito da Pacini a cura di Luca Gorreri.
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